Catastrofi naturali, assicurazioni e aziende. L’Italia, da ormai diversi anni, si sta ritrovando ad affrontare una crisi senza precedenti riguardante i danni provenienti dagli eventi catastrofali. Un argomento spinoso e difficile da gestire perché non riguarda solo ed esclusivamente la sfera economica, ma anche quella naturale, occupazionale, sociale e della salute dei cittadini stessi.
Purtroppo, va evidenziato come in Italia e, in generale, in tutto il mondo, l’aumento degli eventi estremi abbia avuto un’impennata netta nel corso degli ultimi tempi mettendo in luce sia il cambiamento climatico ma anche le falle all’interno del sistema di sicurezza di ogni paese. Per questo motivo, il governo si è trovato di fronte ad un bivio: da una parte intervenire in maniera netta e decisa, dall’altra cercare di limitare i danni. La prima grande decisione è arrivata: a partire da gennaio 2025 ogni azienda avrà l’obbligo di dotarsi di un’assicurazione per fronteggiare i danni da eventi catastrofali. La misura, che sarà appunto introdotta con il nuovo anno, è stata confermata proprio da Adolfo Urso, ministro per le Imprese. Quest’ultimo ha definito la manovra come “un passo importante verso la messa in sicurezza del nostro sistema produttivo”.
Di fatto i numeri fotografano una situazione disastrosa a livello nazionale: solo il 5% delle aziende è coperta da tale tipologia di assicurazioni. La nuova misura governativa riguarderà terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Come evidenziato in precedenza, non solo a livello italiano ma globale i governi sono dovuti correre ai ripari. La necessità di prendere delle decisioni forti e nette deriva dal fatto che l’imprevedibilità degli eventi naturali estremi sta creando una situazione di caos ed incertezza palpabile. In ballo non ci sono solo gli interessi economici e produttivi ma, soprattutto, anche il benessere e la salvaguardia delle popolazioni che risiedono in territori a rischio. Attraverso questo decreto normativo, quindi, le assicurazioni dovranno garantire le aziende per quanto riguarda gli eventi catastrofali come alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane.
Le compagnie assicurative avranno l’obbligo di stipulare tali polizze con le imprese mentre sarà compito del Ministero dell’Economia e Finanza far da garante, attraverso delle apposite convenzioni, sui rischi assunti dalle compagnie.
CRITICHE E OBIEZIONI
Questo cambio di passo voluto a partire dal 2025, tuttavia, ha fatto sollevare parecchi dubbi, interrogativi e paure. A dar voce a tutto questo ci ha pensato Confindustria attraverso le parole del suo presidente Emanuele Orsini. Quest’ultimo ha confermato la piena disponibilità nel dialogare sul tema con il governo. Allo stesso tempo, però, quest’obbligo assicurativo viene visto come un grave ostacolo per il futuro dal momento che potrebbero calare drasticamente gli investimenti nei territori considerati a rischio.
Per questo motivo Orsini ha evidenziato quanto sia prioritario aumentare i livelli di sicurezza, riuscire ad arginare con un piano ben preciso le eventuali alluvioni e rendere strutture ed edifici adeguati agli standard antisismici. Un altro terreno di scontro istituzionale, però, riguarda anche l’eventuale estensione dell’obbligo anche agli edifici civili. Subito dopo le catastrofiche alluvioni in Emilia Romagna, il ministro Nello Musumeci aveva proposto di includere anche le abitazioni nel nuovo decreto normativo. Al momento sul tema, però, c’è grande dibattito e nessuna linea comune.
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