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Eura Hub Road Show

Assicurazioni

EURA HUB ROAD SHOW

Intervista a Flavio Mangia – responsabile del Network Hub Agencies di Europ Assistance Italia S.p.A.

Nel corso dei recenti appuntamenti dell’Eura Hub Road Show, che ha visto protagonisti molti professionisti del settore assicurativo italiano e non solo, abbiamo intervistato Flavio Mangia, responsabile del Network Hub Agencies di Europ Assistance Italia s.p.A.

La prima domanda che desideriamo porti è: come sei entrato nel mondo di Europ Assistance Italia S.p.A. e cosa ti ha spinto a scegliere questa carriera?

Sono oramai da quasi 30 anni in questa Compagnia e quello che mi ha spinto ad entrare fu una visita in Direzione a Milano dove in una bacheca venivano appesa le lettere di ringraziamento che le persone mandavano perché la Compagnia aveva salvato una vita in Egitto o anche solo perché avevamo soccorso in piena notte una persona con l’auto in panne. Non tanto il concetto assicurativo ma questa vocazione verso l’aiuto tempestivo alle persone in difficoltà mi aveva spinto a intraprendere questa meravigliosa avventura.

Intuiamo che il Network Hub Agencies di Europ Assistance Italia S.p.A. è un modello innovativo nel settore. Qual è, secondo te, il suo valore aggiunto rispetto ai modelli tradizionali di distribuzione assicurativa?

il Network hub è senza dubbio una storia di successo non perché io abbia avuto un qualche merito nell’invenzione di un modello distributivo differente quanto perchè abbiamo colto la necessità che oggi gli intermediari hanno di avere ancora un contatto umano con il quale interagire; la standardizzazione dei prodotti e il sistema di comunicazione del Compagnie attraverso sistemi di Ticketing spersonalizzano quella vicinanza che noi siamo riusciti a ricreare. Siamo un ponte con la Compagnia e ci occupiamo di rendere il lavoro più facile a chi non ci conosce così da vicino.

Raccontaci qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera come responsabile del network e come l’hai superata?

Una sfida vinta è stata certamente aprire un Hub a Roma in piena epoca Covid. Puntare su un nuovo ufficio specializzato nella vendita di prodotti Viaggi in piena Pandemia non era un progetto nato sotto i migliori auspici; oggi possiamo dire di aver vinto quella sfida e ci ha forgiati per affrontare le prossime sfide che certamente riguarderanno i nuovi modelli distributivi in un mutato mercato assicurativo.

Il concetto di “hub” richiama l’idea di connessione e collaborazione tra professionisti. Qual è l’aspetto che più apprezzi di questo network?

Certamente il Network che si crea durante i nostri eventi; avere platee di professionisti iscritti nelle varie sezioni del Rui crea quella conoscenza e interazione che spesso si è tradotta in collaborazioni e storie di successo. Mi piace pensare che i nostri eventi possano essere dei booster e degli acceleratori di collaborazioni che poi si trasformano in modelli distributivi innovativi.

Nel Road Show Eura Hub di Roma e Torino, si è parlato di evoluzione del mercato distributivo e delle acquisizioni. Come vivi questi cambiamenti e come si riflettono nella pianificazione del vostro lavoro?

Ho fortemente voluto una tavola rotonda chiedendo aiuto agli amici, esperti di settore come Contini e Infantino, per analizzare i fenomeni che maggiormente stanno caratterizzando gli attuali scenari di acquisizione, fusione e aggregazione nel mondo dei broker. Chi ha assistito alle discussioni animate dai nostri partner (Gbsapri e Area Broker) ha avuto a mio avviso una piccola pillola di come si stia evolvendo il mondo distributivo e magari ha iniziato a sedimentare qualche modello di riorganizzazione per la proprio struttura. Sono domande che da tempo mi sto ponendo io su quale assetto dare al Network Hub per agevolare un mondo che cambia.

Abbiamo assistito alla presentazione della nuova piattaforma MyClinic da parte di Matteo Perticati. Quanto ritieni che strumenti digitali come questo possano supportare le attività degli intermediari assicurativi?

Questo è uno dei temi che mi sta più a cuore; l’interazione tra il canale digitale e il canale fisico sarà a mio avviso il modello da seguire nei prossimi anni; le piattaforme di telemedicina e i werable device dovranno necessariamente essere strumenti indispensabili da affiancare a nuove coperture in ambito salute; questo ci permetterà di dialogare con le nuove generazioni che di fatto vedono l’innovazione come uno strumento essenziale.]

La sessione sulla tutela legale, curata da Matteo Marelli e Roberto Ariagno, ha affrontato aspetti chiave della protezione giuridica. Quali sono le principali novità del nuovo prodotto?

il tandem tra Matteo Marelli, profondo conoscitore della Tutela Legale e Roberto Ariagno, noto formatore nonché Avvocato penalista ha illustrato bene alcuni momenti essenziali di un mondo ancora troppo sconosciuto al mercato assicurativo. Tante le novità di prodotto che abbiamo presentato (dai massimali più capienti sino all’inserimento di alcune peculiarità che renderanno il nostro prodotto più performante) sempre con una caratteristica oramai unica nel mercato della Tutela che è il segno distintivo di Europ Assistance: la libera scelta del legale anche in fase extragiudiziale.

Il Road Show si concluderà con l’ultima tappa a Cagliari domani, 12 giugno. Quali aspettative hai per questo evento e quali temi pensi possano essere approfonditi ulteriormente?

Cagliari e la Sardegna sono la nostra ultima scommessa insieme alla persona che ci sta dando una mano e ha condiviso il progetto Hub: Michele Cocco. Insieme a lui vorremmo illustrare i prodotti che abbiamo scritto per l’hub e approfondire al meglio la Tutela legale.

Infine, guardando al futuro del settore assicurativo, quali strategie pensi siano fondamentali per continuare a crescere e innovare nel mercato?

Sono le domande che mi pongo ogni giorno e le risposte spesso convergono verso l’integrazione tra il canale fisico, per noi imprescindibile e il canale digitale; sfruttare al meglio le piattaforme e cavalcare qualunque forma di distribuzione (dalle formule embedded sino alle collettive) può e dovrà essere la strategia per affrontare al meglio i prossimi 3/5 anni. Oggi parlare di strategia a lungo termine non ha più significato in quanto gli orizzonti temporali delle previsioni vanno rivisti sulla base dei mutamenti degli scenari che si presenteranno.

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