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Chicche, Cultura

HALLOWEEN

UNO SCHERZETTO MOLTO AMARO PER UN COMUNE ITALIANO

Abbiamo riservato per questo venerdì, uno strascico di Halloween, ci siamo infatti imbattuti in una storia curiosa successa nel 2017. Il comune di Ospedaletti (IM) ha ricevuto uno spiacevole scherzetto per l’acquisto di sei chili di biscotti, cioccolata calda e tazzine in occasione della festa di Halloween di quell’anno.

Dopo accurati controlli, la Corte dei Conti ha contestato la spesa fatta dal Comune: la procura contabile ha chiesto all’economo della cittadina Ligure di risarcire 237,60 euro per aver finanziato una festa/ricorrenza straniera, contraria alle nostre tradizioni culturali.

Attenzione! Il risarcimento avrebbe potuto essere ancora più salato, dal momento che all’economo la procura contabile in un primo momento aveva chiesto un risarcimento pari a 1097,96 euro, per aver effettuato “uso illecito di denaro pubblico”.

UNA FESTA “STRANIERA”

Non ci soffermiamo sulle modalità in cui la spesa in questione (dolcetti cioccolata e tazzine) sia stata fatta, né su se siano stati seguiti gli iter di autorizzazioni appropriati, ma sulla motivazione della condanna. Essa, infatti, riporta il ragionamento sulla “tradizione” asserendo che la festa di Halloween è una festa STRANIERA che esula da quella italiana…

Vogliamo dire: siamo in era Globale ormai da decenni e la contaminazione culturale è all’ordine del giorno…Babbo Natale rosso come lo conosciamo ormai da generazioni…inventato dalla Coca-Cola è nato nel secondo dopoguerra ed è stato importato tout-cour.

La discriminante di una festa pubblica può essere che questa sia o meno legata alle tradizioni storiche di un Paese? O le tradizioni diventano tradizioni semplicemente ripetendo eventi che poi diventano ricorrenze? E soprattutto: quanti bambini e famiglie vengono richiamati dalle feste?

Ormai Halloween è “un dato di fatto”. I bambini adorano mascherarsi da mostri fantasmi streghe e via dicendo. E’ impossibile negare che si stia comodamente radicando anche nella nostra cultura. Quando ero piccola l’unico Halloween che conoscevo era quello che avevo visto in E.T., adesso invece ogni bambino lo conosce e lo interpreta a modo suo con tutta la famiglia a seguito.

Le feste servono a spezzare la routine dell’anno, anche perché essendo strettamente legata al 1 novembre – giorno dedicato ai defunti – spesso prevede un ponte scolastico o lavorativo di cui abbiamo tutti sempre un po’ bisogno.

Vero è che spesso, soprattutto nei paesi piccoli, le feste, le sagre, le ricorrenze sono organizzate dalle c.d. “proloco” e spesso lasciano spazio alle iniziative private o alle offerte, magari, torniamo a pensare al caso di ospedaletti, la cosa poteva essere affrontata diversamente, in modo meno diretto, avvalendosi di qualche associazione locale, ma da qui a dire che non è una festa riconosciuta dalla tradizione italiana, ne passa.

Pensate che persino a Scanno un bellissimo e minuscolo paese abruzzese in mezzo alle montagne dove mi trovavo lo scorso weekend e dove le novità arrivano sempre quasi per ultime e la maggior parte delle feste sono legate al Cattolicesimo e ai Santi – hanno organizzato nella piazza del paese una gara di zucche con tutti i bambini (locali e non) mascherati, e tutti i negozianti aderenti all’iniziativa hanno messo in palio buoni da spendere nelle botteghe del paese.

E voi cosa ne pensate? Vi sembra ancora una festa “straniera”?

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