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Cultura

PALAZZO PITTI: IL FASCINO DELL’ARTE E L’IMPORTANZA STORICA FIORENTINA

La Storia

Palazzo Pitti raccoglie la memoria e la storia fiorentina. L’imponente struttura rappresenta uno dei simboli della città di Firenze e risale al 1458. Progettato, in origine, come residenza del noto banchiere Luca Pitti, fu acquistato dalla famiglia Medici nel 1549. Da lì in poi accolse, nel corso dei secoli, ben tre diverse dinastie accompagnando di pari passo le diverse influenze politiche sulla città toscana. La storia della costruzione del palazzo è abbastanza singolare. I proprietari originari, la famiglia Pitti, volle in tutti modi emulare la grandezza dei Medici con un palazzo di straordinaria bellezza costruito oltre l’Arno a pochi metri da Ponte Vecchio. Nonostante il progetto fosse stato commissionato a Filippo Brunelleschi, non trovo compimento quando morì Luca Pitti nel 1473. Solo l’intervento, successivo, dei Medici portò al completamento di una struttura davvero imponente ma anche ricca di particolari. Il Palazzo, infatti, fu concepito insieme all’enorme giardino retrostante che prese il nome di Boboli. Fu una vera e propria rivoluzione a livello infrastrutturale ed architettonica per tutta l’Europa. Da quel momento in poi, infatti, Palazzo Pitti divenne l’esempio per la costruzioni delle altre regge in cui arte e natura si fondevano insieme. Nel corso dei secoli, come detto in precedenza, l’edificio divenne luogo di residenza per Napoleone e la sua famiglia durante la campagna d’Italia, poi passò sotto gli Asburgo-Lorena ed infine divenne di proprietà dei Savoia come sede della corona. Solo nel 1919 il re Vittorio Emanuele III donò allo stato Palazzo Pitti, la sua iconica piazza e il Giardino di Boboli.

I Musei

Oggi Palazzo Pitti è uno dei musei italiani più visitati registrando, annualmente, tra i 600 e i 700 mila visitatori. Il motivo è da riscontrare non solo nella bellezza storica e naturale ma anche per la presenza di ben cinque musei al suo interno. La più iconica è la Galleria Palatina unita agli appartamenti reali ed imperiali, ma non sono da meno i percorsi in cui ammirare i tesori dei Granduchi, la galleria d’arte moderna ed il museo della moda.

La Galleria Palatina

Il punto forte e più ricercato dai turisti, nella visita a Palazzo Pitti, è sicuramente la Galleria Palatina. Tutti i visitatori restano incantati di fronte a questo percorso ben delineato attraverso le enorme sale ed i saloni del palazzo. Tra preziosi arredi, stucchi e tende di seta, c’è la possibilità di ammirare la collezione di opere di pittura dei Medici. Sono raccolte oltre 500 opere tra le quali spicca Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Caravaggio e Rubens. Di pari passo con le opere, i visitatori hanno la possibilità di visitare gli appartamenti reali ed imperiali: dai saloni di rappresentanza, alle sale da ballo, passando per le camere da letto unite ai bagni privati.

La Galleria d’arte moderna

Palazzo Pitti è sede, annualmente, di tante mostre temporanee. Uno spazio di particolare, interesse, è quello legato all’arte moderna. Nelle ampie sale del palazzo, trovano collocazione dipinti e sculture del periodo neoclassico sino agli anni trenta del Novecento. Un’esperienza completa per tutti i visitatori visto l’enorme valore artistico e gli importanti autori in mostra. Dalle grandi vetrate, poi, c’è la possibilità di ammirare il Giardino di Boboli ma anche avere un ampio panorama su tutta Firenze.

Il Museo della Moda e del Costume

Dopo aver ammirato le opere del passato, Palazzo Pitti offre la possibilità di “sognare” immergendosi in un percorso d’alta moda. Fondato nel 1983, è il primo museo italiano dedicato alla storia della moda. Tra i costumi antichi è possibile ammirare le vesti dei Medici risalenti al Cinquecento fino ad arrivare ai vari decenni del Novecento. Attraverso diverse donazioni prestigiose, il Museo accoglie dei capi unici appartenenti alle più importanti case di moda al mondo. Da Gucci a Versace, l’esperienza trasmette non solo l’alto livello artistico ma anche i diversi stili che si sono succeduti nel corso degli anni.

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