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PRENDE IL LARGO IL PROGETTO MER-MARINE ECOSYSTEM RESTORATION

Nei giorni scorsi, nell’ambito del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) l’ISPRA ha reso noto che inizierà, attraverso l’impiego di tecnologia all’avanguardia messa a disposizione dal consorzio guidato da Fugro, la mappatura degli habitat costieri dell’intera costa Italiana.

Attraverso l’utilizzo di sensori ottici aviotrasportati, sensori LiDAR, sensori che misurano la gravità (gravimetria aerea) e sensori satellitari multispettrali si potranno coprire 10.200 km2 di superficie fino a 800 metri a partire dalla linea di costa verso l’interno, compresa la mappatura delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa. Inoltre, un veicolo sottomarino autonomo permetterà l’osservazione diretta di 4000 chilometri di costa.

I rilevamenti permetteranno all’ISPRA di creare l’Atlante digitale dei mari per custodire la biodiversità.

MER non è solo un progetto, ma un vero e proprio laboratorio di restauro degli habitat e osservatorio dei fondali che traccerà la rotta per interventi futuri.
Una campagna di monitoraggio così straordinaria e unica permetterà di ottenere dati ad altissima risoluzione e informazioni preziose che, non solo faciliteranno il processo decisionale dei governi locali in tema di protezione degli habitat e delle specie marine di interesse conservazionistico, ma aiuteranno anche nella scoperta di nuove specie e habitat.

“Il sensore LiDAR ci consentirà di creare lo scrigno in cui custodiremo la biodiversità marina. La mappatura degli habitat marini profondi si occuperà di censire anche più di 70 monti sottomarini, da 500 fino a 2.000 metri di profondità, indagando aree che non sono mai state monitorate e sono quasi completamente sconosciute.

Grazie a questo progetto potremo identificare gli habitat marini costieri con una elevata risoluzione e fornire informazioni dettagliate sulla batimetria e la morfologia della costa, consentendo di effettuare previsioni affidabili sui fenomeni di erosione costiera e la vulnerabilità delle coste in caso di eventi estremi quali le mareggiate e le inondazioni costiere”.

Maria Siclari, direttore generale di ISPRA
IL PROGETTO MER

Il Progetto MER è il più grande progetto sul mare nell’ambito del PNRR, con un finanziamento di 400 milioni di euro per il periodo 2022-2026. Il MER prevede interventi per il ripristino e la protezione dei fondali e degli habitat marini, il rafforzamento del sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri e la mappatura degli habitat costieri e marini di interesse conservazionistico nelle acque italiane con l’acquisizione di una nuova unità navale oceanografica, dotata di apparecchiature altamente tecnologiche in grado di sondare i fondali fino a 4000 m e strumentazione acustica ad altissima risoluzione.

Sono già molti i progetti avviati da Ispra per il piano MER e vanno dai campi di ormeggio alla rimozione delle reti fantasma, dal ripopolamento delle ostriche alla nuova nave oceanografica.

I CAMPI DI ORMEGGIO

Ispra installerà, entro il 2026, ben 91 campi ormeggio, per un totale di 1.769 ormeggi, in aree marine protette, Parchi Nazionali e in più di 29 Zone Speciali. I campi di ormeggio costituiscono un rilevante strumento per la tutela degli habitat di pregio marino costieri e consentono la mitigazione e l’eliminazione del disturbo legato all’ancoraggio e al conseguente danneggiamento dei fondali.

RIMOZIONE DELLE GHOST NETS

Tra i progetti avviati c’è anche la rimozione delle cosiddette “Ghost Nets“, le reti fantasma e tutti gli attrezzi da pesca abbandonati in mare. I dati ISPRA mostrano che l’86,5% dei rifiuti in mare è legato alle attività di pesca e il 94% di questi sono reti abbandonate, alcune addirittura lunghe chilometri.

RIPOPOLAMENTO DELLE OSTRICHE

Le ostriche hanno la capacità di costruire veri e propri reef calcarei, cioè l’equivalente, alle nostre latitudini, delle scogliere coralline tropicali, per questo sono chiamate “ingegneri ecosistemici”. A livello globale, si stima che l’85% dei banchi naturali di ostriche sia andato perduto, rendendo questo habitat uno dei più minacciati al mondo. Per questo, è stato avviato l’allevamento di un milione di larve di ostriche in vista della ricostruzione dei banchi di ostrica piatta europea (Ostrea edulis, una specie autoctona dell’Adriatico), in cinque regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo.

UNA NUOVA NAVE DA RICERCA OCEANOGRAFICA

A breve sarà pubblicato il bando di gara per la fornitura della nuova nave da ricerca oceanografica, frutto di un lavoro congiunto svolto grazie alla preziosa collaborazione con la Marina Militare, in particolare Maristat e NAVARM.
Si tratta di una unità dotata di tecnologie all’avanguardia in grado di svolgere attività di monitoraggio in acque profonde con ROV (Remote Operating Vehicle fino a 4.000 m di profondità), AUV (Automated Unmanned Vehicle fino a 3000 m di profondità) e strumenti acustici ad altissima risoluzione.

LA PIATTAFORMA

Tutte le informazioni e dati acquisiti con il progetto MER saranno resi pubblici nella piattaforma informativa in costruzione per permettere di valutare la sostenibilità delle attività marine e di pianificare le misure di mitigazione necessarie per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici nel Mar Mediterraneo.

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