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FOTOVOLTAICO, SEMPRE PIÙ IN CRESCITA

Tra le numerose fonti di energia rinnovabile adottate per fronteggiare la crisi climatica, il fotovoltaico risulta essere il settore che sta prendendo maggiormente piede in molti ambiti della vita quotidiana, sociale e lavorativa.

Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia IEA: “se l’Europa riuscirà a perseguire l’obiettivo delle zero emissioni nette, entro cinque anni il fotovoltaico rappresenterà la fonte numero uno per capacità elettrica, superando tutte le altre”.

L’EVOLUZIONE

Una scoperta che risale all’epoca romana, passa per Leonardo Da Vinci (con lo studio di parabole adoperate nell’industria per assorbire l’energia solare) fino ad arrivare a metà del 1700, quando Horace Benedict De Saussure creò il primo esempio di sistema fotovoltaico, chiamato Eliotermometro, costituito da vetri multipli, un fondo nero per assorbire maggiormente le radiazioni solari e un materiale termoisolante.

L’utilizzo in chiave moderna del fotovoltaico si presenta spesso completamente integrata alla nostra vita quotidiana, come i pannelli fotovoltaici sulle autostrade, nelle automobili e nelle piazze delle città volto a migliorare la nostra vita rispettando sempre la natura.

Questo perché la natura stessa del fotovoltaico, permette di studiare, progettare e realizzare soluzioni sempre in continuo miglioramento sostituendo strumenti e apparecchi tradizionali con sistemi nuovi che, invece dei combustibili fossili, sfruttano risorse rinnovabili, riducendo le emissioni inquinanti in atmosfera e non combustibili fossili in esaurimento.

FUNZIONAMENTO

Ma come funzionano? I pannelli fotovoltaici, costituiti dall’unione di più celle fotovoltaiche, convertono l’energia dei fotoni in elettricità. Questa “energia” è prodotta con l’effetto fotovoltaico, ottenuto quando le particelle di luce trasferiscono energia alla superficie della cella, questa viene trasferita agli elettroni presenti sulla cella in silicio. Questi, “eccitati” iniziano a fluire nel circuito producendo corrente elettrica.

Il silicio, nonostante le numerose ricerche effettuate dagli studiosi, rimarrà ancora per molto la materia prima maggiormente utilizzata nella realizzazione dei pannelli e questo comporterà una stabilità dei prezzi.

TRASFORMAZIONE ENERGETICA

Durante il Festival dell’Economia tenutosi a fine settembre ed incentrato sull’ambiente e la crescita, si è visto come il periodo attuale è segnato dal passaggio ad un modello energetico basato sulle fonti rinnovabili in particolar modo dell’energia solare.

Stiamo attraversando un periodo di transizione – ha affermato Valeria Termini, professoressa ordinaria di Economia politica all’Università Roma Treè un fatto epocale, si tratta della terza trasformazione energetica che ha trasformato l’umanità, dopo l’avvento del carbone e del petrolio. Quella a cui stiamo assistendo è una transizione verso un nuovo modello energetico che combina l’uso delle fonti rinnovabili con la rivoluzione digitale e il supporto del green gas”.

Il petrolio rimane un’importante fonte di energia, perché le transizioni durano molti anni. Questa è partita negli anni ’70, quando si è intuito la vulnerabilità economica del petrolio e il danno causato dalle emissioni di Co2”.

Il passaggio alle fonti rinnovabili, come ogni cambiamento, presenta anche degli aspetti negativi come la realizzazione delle batterie ed il loro smaltimento ma presenta il pregio di essere un modello più “democratico”.

Ad esempio, per il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini le comunità energetiche “sono un’innovazione enorme. Le norme energetiche nel nostro paese stanno cambiando, grazie alla nuova direttiva europea che invita più soggetti a mettersi assieme creando comunità, producendo energia e distribuendola. In questo modo si mettono assieme fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Si tratta di un modello distribuito, che mette al centro il territorio, ed è molto più democratico”.

I GREEN JOBS

Negli ultimi anni i posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili hanno avuto un incremento 4,2 milioni di unità dal 2012 ad oggi arrivando a raggiungere gli 11,5 milioni in tutto il mondo. Questi i dati emersi dal “Renewable Energy and Jobs – Annual Review” redatta dall’Irena, Agenzia internazionale per le energie rinnovabili.

Nel grafico possiamo vedere l’andamento della stima dell’occupazione nel settore delle energie rinnovabili dal 2012. La maggior parte vede la predominanza maschile nella forza lavoro, la quota di donne, infatti, rappresenta circa il 32%. Il settore del solare fotovoltaico occupa il primo posto con circa 3,8 milioni di posti di lavoro.

L’adozione di energie rinnovabili crea posti di lavoro e aumenta il reddito locale sia nei mercati energetici sviluppati che in quelli in via di sviluppo”, si legge in una nota del direttore generale di Irena, Francesco La Camera.

Mentre oggi vediamo una manciata di paesi in testa, ogni paese può sfruttare il proprio potenziale rinnovabile, prendere provvedimenti sfruttare le capacità locali per lo sviluppo industriale e formare i propri lavoratori”.

Infatti, secondo l’agenzia stessa, investire nella diffusione di queste forme di energia, potrebbe creare fino a 5,5 milioni di posti di lavoro in più nei prossimi tre anni.

FOTOVOLTAICO ED AGRICOLTURA

Gli obiettivi dell’European Green Deal richiederanno un cambiamento significativo per quel che riguarda il settore agricolo dell’UE.

Edoardo Zanchini, parlando proprio dell’applicazione in agricoltura del fotovoltaico ha affermato: “una sfida che la transizione ci pone”. Nei prossimi anni le installazioni dei pannelli solari dovranno aumentare, per raggiungere l’obiettivo di avere una produzione energetica proveniente da fonte rinnovabili superiore al 50% entro il 2030.

Servono regole chiare su dove realizzare questi impianti e capire che bisogna puntare sulla distribuzione di risorse per incentivarne la realizzazione” ha concluso il vicepresidente di Legambiente.

Molti studi condotti negli Stati Uniti e in Germania hanno dimostrato che abbinare l’agricoltura al fotovoltaico ha numerosi vantaggi.
SolarPower Europe, associazione che rappresenta i produttori fotovoltaici europei in particolare, ne evidenzia alcuni:

  • riduzione dei consumi idrici grazie all’ombreggiamento dei moduli;
  • minore degradazione dei suoli e conseguente miglioramento delle rese agricole;
  • risoluzione del “conflitto” tra differenti usi dei terreni (per coltivare o per produrre energia);
  • possibilità di far pascolare il bestiame e far circolare i trattori sotto le fila di pannelli o tra le fila di pannelli, secondo le modalità di installazione con strutture orizzontali o verticali, avendo cura di mantenere un’adeguata distanza tra le fila e un’adeguata altezza dal livello del suolo.
IL FUTURO

L’energia pulita deve essere al centro della ripartenza economica globale, poiché offre una soluzione alle crisi finanziarie e climatiche”, ha dichiarato Birol.

Il fotovoltaico è stato essenziale per offrire resilienza durante la pandemia e, con il quadro del nuovo Green Deal europeo, l’Europa può guidare il mondo nella fornitura di tecnologia solare e rinnovabile”.

Della stessa opinione anche Aristotelis Chantavas, Presidente di SolarPower Europe che ha affermato: “sebbene il 2020 sia stato un anno impegnativo per il mondo, possiamo già guardare avanti a quello che è l’inizio di un vero decennio solare, come confermato dagli ultimi dati IEA. Guardando indietro, al 2019, il fotovoltaico ha raggiunto la più alta quota di nuova capacità nell’UE rispetto a qualsiasi altra tecnologia energetica, raddoppiando a 16,7 GW”.

Una sempre maggior attenzione, dunque allo sviluppo eco sostenibile per favorire la ripresa dell’economia globale. Rilanciare la produzione ed i consumi sembrerebbe favorire l’uscita dalla crisi finanziaria e al tempo stesso consentire di contrastare anche quella climatica.

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