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Cultura

IED FACTORY: ROMA TRA 50 ANNI

La XV edizione di IED Factory di quest’anno ci permetterà di guardare Roma con occhi nuovi. Questa è la sfida colta da circa 400 studenti e studentesse che, guidati dall’esperienza di 16 artisti, esploreranno e studieranno la Città Eterna, i suoi contorni, i suoi contrasti e le sue risorse. Poi, attraverso la fotografia e le arti visive, proveranno a immaginare la città che sarà, oltre l’eredità del proprio passato e le difficoltà del presente.

L’EVENTO

L’edizione 2023 dello IED Factory celebra i 50 anni della sede romana dell’istituto e partirà con la Lectio Magistralis “Roma, l’ombra e la grazia. Anatomia di una città senza confini”, curata dallo scrittore e direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino Nicola Lagioia. La Lectio si terrà alle ore 19.00 presso l’Auditorium del Museo MAXXI. L’ingresso in sala è consentito fino a esaurimento posti ed è possibile registrarsi a questo sito.

Ogni anno, IED Factory coinvolge giovani creativi di tutti i dipartimenti dell’istituto romano in laboratori trasversali con curatori d’eccezione, provenienti da esperienze multidisciplinari. Quest’anno, l’iniziativa ha coinvolto artisti che hanno nel racconto visivo e del territorio il centro del proprio lavoro, e che stimoleranno visioni sulla Roma del futuro, con l’obiettivo di costruire nuove relazioni tra discipline, linguaggi e persone.

LO SGUARDO COME ATTO PROGETTUALE

“Il 2023 è l’anno in cui IED Roma celebra il cinquantenario della sua fondazione: per farlo, sceglie di promuovere progetti a servizio della società e della sua immagine di futuro. Per questo dedica l’edizione di IED Factory alla città di Roma. Abbiamo chiesto agli artisti di partire dallo sguardo, il primo atto progettuale di cui disponiamo. Il modo in cui vediamo le cose e le inseriamo in costellazioni di senso può cambiare completamente il racconto della realtà in cui siamo immersi. Cambiare il punto di vista, rinnovandolo, è un’azione che può avviare un cambiamento perfino più forte di quello generato da processi progettuali complessi. Roma è la città che forse più di tutte ha bisogno di questo tipo di attenzione”.

Laura Negrini, direttrice IED Roma.
I LABORATORI

Una Roma del futuro che viene rappresentata con molte tecniche diverse, tra cui fotografie stampate e digitali, collage fotografici, scatti rielaborati, installazioni, ritratti e reportage. Tra i laboratori in partenza, “Volti di Roma”, in cui la fotografa Ilaria Magliocchetti Lombi proverà a disegnare nuovi tratti somatici per i romani e le romane del futuro, che grazie alle crescenti contaminazioni porteranno con sé un’eredità culturale sempre maggiore.

Roma non è una città del futuro”, progetto di Christian Raimo e Alessandro Imbriaco che prova a ricostruire una narrazione differente dell’immaginario romano attraverso un lavoro artistico di testi e immagini a partire dagli elementi più impensati. “The perfect human”, concept dell’artista eritrea Muna Mussie che attraverso la mappatura, la rielaborazione e il montaggio delle telecamere di videosorveglianza installate a Roma, indagherà la visione dell’essere umano del futuro.

Time Capsule”, il workshop del fotografo Giorgio di Noto che mette in scena una capsula proveniente dalla Roma del 2073, realizzandone il contenuto. Infine, spazio all’intersezione tra città e natura: “L’anima verde di Roma”, laboratorio del fotografo e premio WordPress Massimo Siragusa, immaginerà una città futura più attenta al verde urbano e all’integrazione tra paesaggio naturale e aree antropizzate.

UNA CITTÀ VIVA

“Bella e perduta? Invivibile e traboccante di vita? Degradata e sublime? Ma soprattutto: eterna o transitoria? Con 2700 anni di storia alle spalle, Roma sembra avanzare nel XXI secolo senza una direzione chiara ma al tempo stesso è una città in cui tutto il mondo occidentale – come diceva Borges – può sempre riconoscersi. Siamo figli putativi di questa città, e dunque costretti a riconoscere, come se riguardasse noi stessi, perché di fatto ci riguarda, che ogni manifestazione della realtà – nei confini mai troppo chiari di Roma – contiene anche il suo opposto. Nel cinismo c’è un’antica saggezza. Nella brutalità, una profonda capacità di relazione umana. Nell’indolenza, alcuni millenni di riflessione filosofica. Nell’ombra, la grazia. Un viaggio nel cuore di una città irriducibile (e ingentrificabile) che è anche una delle poche occasioni rimaste per fare esperienza”.

Nicola Lagioia, scrittore e direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino.

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