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invecchiamento demografico e assicurazione

Assicurazioni, Sanità

INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO E ASSICURAZIONI

Negli ultimi cinquant’anni la popolazione italiana ha subito evidenti e rilevanti trasformazioni demografiche, dovute soprattutto ai cambiamenti nelle abitudini, negli stili di vita, nei comportamenti e nelle scelte in genere. Dopo gli anni Sessanta, ovvero gli anni del baby boom, si sono registrate in Italia dinamiche demografiche diametralmente opposte agli anni precedenti.

I grandi problemi legati alla demografia in Italia sono oggi ormai noti: la caduta della natalità e della fecondità; i nuovi modelli di costituzione e scioglimento delle coppie e delle famiglie; la durata della vita e l’invecchiamento della popolazione. Tale fenomeno riguarda, seppure con intensità differente, sia i paesi avanzati sia quelli in via di sviluppo.

IL REPORT DELL’ASSOCIAZIONE DI GINEVRA

L’Associazione di Ginevra che si occupa di analizzare i mercati assicurativi ha pubblicato un report nel quale si analizzano i diversi aspetti sociali ed economici del fenomeno dell’invecchiamento. Tema centrale dello studio è il ruolo che può svolgere l’industria assicurativa a fronte delle nuove esigenze di assistenza sanitaria conseguenti al progressivo invecchiamento della popolazione che porterà a modificare radicalmente il comportamento in termini di risparmio previdenziale e precauzionale, nonché le decisioni attinenti alla durata della vita lavorativa.
I costi dei sistemi previdenziali e, più in generale, del welfare state, si stanno infatti progressivamente spostando dallo Stato e dalle imprese ai cittadini, chiamati ad aumentare l’accantonamento previdenziale e a prolungare la vita attiva e a sottoscrivere delle polizze assicurative.

Il report dell’Associazione di Ginevra analizza, inoltre, gli effetti dell’invecchiamento in Paesi come Germania, Italia, Giappone e Sud Corea. In questi Stati, senza un radicale aumento dei tassi di attività nelle età più mature, si rischia una prolungata stagnazione del PIL. È importante, secondo il report, migliorare la conoscenza e l’impiego degli strumenti assicurativi, che sono in grado di aiutare le famiglie a gestire le diverse tipologie di rischi, sia quelli di natura finanziaria sia quelli di natura demografica.

ASPETTI CRITICI

L’attenzione posta nelle forme assicurative Long Term Care, sia private che pubbliche, è dovuta essenzialmente a questo processo di invecchiamento demografico in particolare, la domanda di quelle prestazioni di lunga durata di carattere socio-sanitario di cui l’anziano necessita nell’eventualità di perdita, totale o parziale, della propria autonomia. Queste polizze presentano una criticità che vari studi ed esperienze hanno indicato come una tra le principali cause della sottoassicurazione per le polizze LTC, sia individuali che collettive, ovvero il premio troppo elevato in relazione ai benefici futuri.

La crisi finanziaria, inoltre, ha fatto emergere una instabilità degli attuali investimenti previdenziali, rischi molto spesso a carico dei lavoratori stessi, i quali si trovano a essere responsabilizzati maggiormente sul proprio futuro senza essere pienamente consapevoli delle incertezze derivanti da un ambiente economico globalizzato. Le assicurazioni cercano di rispondere a questi problemi con nuovi prodotti previdenziali come le rendite vitalizie garantite e i prodotti di investimento legati al ciclo di vita.

IL RUOLO DELL’INDUSTRIA ASSICURATIVA

Quanto sopra, trova una facile ed immediata potenzialità di applicazione nell’identificazione di nuove forme organizzative e, quindi, nel disegno di servizi innovativi basati sull’utilizzo di tecnologie informatiche e domotiche a supporto della vita indipendente dell’anziano.

In tale prospettiva, sostenuta e promossa a livello Comunitario tramite la creazione della Partnership Europea per l’invecchiamento attivo ed in buona salute (European Innovation Partnership on Active Healty Ageing- EIP on AHA), l’obiettivo finale è la costituzione di una rete integrata socio-sanitaria che garantisca servizi sanitari (telemonitoraggio, telemedicina, teleriabilitazione) al domicilio, ma promuova, nel contempo l’inclusione sociale favorendo, tramite Internet, l’accesso a reti per maggior benessere individuale e della famiglia e riduzione dei costi di spesa sanitaria.

MUTUE E FONDI SANITARI

Una recente indagine svolta dall’Osservatorio su Mutue e Fondi Sanitari sulla sanità integrativa, evidenzia come nel 2014 fossero operanti 290 Fondi sanitari integrativi due terzi dei quali di natura contrattuale, ma con una copertura sempre più estesa ai familiari dei lavoratori, con una raccolta pari a 2,2 miliardi di euro (circa l’8% della spesa privata). A ciò si aggiungano i circa 2 miliardi raccolti dalle Compagnie Assicurative che propongono polizze Long Term Care. Ciò può rappresentare la concreta risposta a come sostenere il costo di un nuovo modello di servizi a supporto della prevenzione, cura e riabilitazione domiciliari. Insomma, un parziale ritorno al passato sistema mutualistico, ma esclusivamente in termini di sanità integrativa alle prestazioni garantite dal SSN.

RIFLESSIONI

In conclusione, una possibile soluzione ai problemi causati dall’invecchiamento demografico all’interno del mercato assicurativo è da ricercare nel ricorso a tecnologie informatiche e Insuretech. Grazie ad un’effettiva solidarietà intergenerazionale, infatti, l’esperienza degli anziani potrà coadiuvarsi all’abilità tecnologica dei giovani.

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