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Legge Gelli

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LA LEGGE GELLI E LO STOP DEL CONSIGLIO DI STATO

E ORA COSA SUCCEDERÀ?

L’avevamo considerato tutti una cosa fatta. Dopo oltre 5 anni di attesa, durante i quali tutti noi comunque ci siamo attivati nella logica di una legge operativa alla quale il Regolamento avrebbe soltanto dato completezza esecutiva, il risveglio è stato brusco!

In verità, dovevamo presumere che qualcosa non era andata nel verso giusto. 5 anni di attesa non si spiegano soltanto con le lungaggini burocratiche del quale il Sistema Italia è afflitto ed al quale tutti noi ci siamo fatalisticamente acquietati.

Fino a qualche giorno fa presumevamo che, anche se con sofferenza, la Conferenza permanente tra lo Stato, le Regioni e ogni alto Ente interessato avesse raggiunto un’intesa, condizione essenziale per la trasmissione al Consiglio di Stato; e che a sua volta il passaggio presso il Consiglio di Stato sarebbe stato un mero adempimento formale senza ulteriori intoppi.

LA FUMATA NERA

Siamo stati smentiti dai fatti. All’inizio della scorsa settimana abbiamo avuto notizia del fatto che la Sezione Consultiva per gli atti amministrativi del Consiglio di Stato aveva dato “fumata nera” alla emanazione del decreto attuativo sulle assicurazioni alla Legge Gelli.

 Ed in verità la Sezione Consultiva è stata rapidissima nell’assumere questa decisione, in discontinuità con quanto di norma accade dalle nostre parti. Ha impiegato, infatti, per emanare il provvedimento meno di un mese dalla data di ricevimento degli atti dal Ministero dello Sviluppo Economico!

La Sezione ha eccepito alcuni difetti formali che in verità nascondono questioni sostanziali. In particolare, si afferma l’indispensabilità della ricezione dei documenti concernenti la posizione delle parti sociali circa il testo del Regolamento proposto. La Sezione a questo proposito ha rammentato che anche in passato si era espressa circa la ammissibilità della ricezione diretta di contributi scritti provenienti anche da soggetti privati interessati ai provvedimenti.

OSTACOLI SOSTANZIALI

La questione quindi si spoglia dell’aspetto formale palesando ostacoli alla emanazione del Regolamento di natura sostanziale. A conferma la Sezione, nel provvedimento, elenca i temi più cruciali della Legge Gelli, espressi dall’Ania e in gran parte condivisi dall’AIBA :

  • l’introduzione del Bonus/Malus (non prevista nella legge) e comunque poco aderente al profilo della sinistrosità della RC Sanitaria;
  • l’incompletezza delle eccezioni previste in caso di azione diretta verso l’assicuratore;
  • l’insoddisfacente introduzione della inefficacia della copertura in caso di mancato rispetto delle regole circa la formazione obbligatoria;
  • la presunta illegittimità della limitazione del diritto di recesso da parte dell’assicuratore;
  • la disparità di trattamento delle norme relative alla creazione dei Fondi Riserva Sinistri e Rischi applicate alle compagnie di Assicurazione ed alle Strutture Sanitarie.

Come se non bastasse, altre eccezioni “di spessore” sono state espresse da più parti, quali:

  • l’assenza nelle Definizioni del termine Fatti Noti, assenza che produce incertezza circa l’effettiva sussistenza della copertura in regime di Claims made;
  • l’obbligo di liquidazione integrale del danno da parte dell’assicuratore anche in caso responsabilità condivisa con altro sanitario assicurato con altra compagnia

C’era quindi – ed ancora permane – molta materia del contendere per la quale la Conferenza delle parti Sociali non è stata capace di trovare una sintesi capace di contemperare gli interessi e le legittime aspettative delle parti. Si tratta di un insuccesso di questo strumento democratico al seguito del quale non ci attendiamo una rapida soluzione. Infatti, il ricevimento e l’analisi da parte della Sezione dei documenti redatti dalle parti sociali illustranti le loro posizioni – in pratica già note al Consiglio di Stato – non sembra costituire uno strumento di sblocco della sospensione del “via” alla emanazione del Regolamento ma semplicemente di conferma della severità del disaccordo tra le Parti.

UN NUOVO APPROCCIO

Non possiamo prevedere quale sarà il futuro iter del provvedimento. Possiamo soltanto presumere che le Parti saranno richiamate a condurlo fuori da questo stato di stallo, dove Esse lo hanno impantanato, rinunciando ciascuna a qualcosa delle loro attese.

Le Parti devono quindi approcciarsi alla questione con un nuovo spirito, nel comune interesse di vedere al più presto integralmente regolamentata una materia che riguarda non soltanto centinaia di migliaia di operatori sanitari ma tutti i cittadini italiani sul tema di una delle loro fondamentali garanzie costituzionali. Prevediamo che ci vorrà del tempo, non poco!

IL CONVEGNO SUL TEMA

Proprio su questo tema, si è svolto lo scorso 27 Giugno a Roma, presso la sede di Comin & Partners il convegno “Sanità e coperture di rischio a 5 anni dalla Legge Gelli/Bianco” organizzata da ACB – Associazione Categoria Broker, con:

  • Luigi Viganotti – presidente ACB
  • Antonio Longo – Docente di diritto degli intermediari finanziari presso l’Università della Tuscia (VT) e Avvocato fondatore dello studio Legale Lexion
  • Filippo La Torre – Docente presso l’Università La Sapienza (RM) e Presidente del Collegio dei Garanti del CIC (Collegio Italiano Chirurghi)
  • Alessandro Martella – Presidente AIDA – Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali
  • Silvia Lumediluna – A.D. di ASSITA – Agenzia plurimandataria e specialista in RC medica ed esperta di RC professionale
  • Ettore La Scaleia – Responsabile Sinistri Med Mal di GBSAPRI

Per approfondire CLICCA QUI

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