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L’AGRICOLTURA BIO SI “DIFENDE” CONTRO I RISCHI METEOROLOGICI

L’ITALIA INVESTE NELL’AGRICOLTURA BIO

L’agricoltura Bio è al centro dello sviluppo economico italiano. In un contesto di grave crisi, ereditata dagli anni di pandemia Covid, il settore primario italiano sta tornando ad avere una crescita significativa ed evidente. In particolare ci riferiamo all’area biologica che sta prendendo sempre più piede sul territorio italiano da nord a sud. Programmazione, investimenti e studio approfondito sono gli ingredienti alla base di questa nuova fase di rinascita. Di pari passo con questo incremento, va segnalato quanto il mondo assicurativo stia vicino all’universo dell’agricoltura Bio. In questo senso il vero e proprio boom è avvenuto nell’area delle polizze agevolate assicurative contro i rischi metereologici.

LA CRESCITA DELLE POLIZZE ASSICURATIVE AGEVOLATE

Sul tema agricoltura Bio si possono estrapolare dei dati molto significativi dal rapporto ISMEA sulla gestione dei rischi nel 2023. Da un’attenta analisi, infatti, appare evidente il netto punto di rottura tra la flessione del 2021 e la netta ripartenza del 2022. In questo senso c’è stato sia un incremento dell’11% sui valori assicurati che superano quota 600 milioni sia un incremento del 14,4% sui premi assicurativi. In generale, quindi, il mondo dell’agricoltura Bio ha un costo complessivo delle polizze pari a 63 milioni di euro. Questi dati forniscono una fotografia chiara della situazione in un contesto in cui le aziende riescono ad accedere ai contributi pubblici sino al 70% della spesa.

LA MAPPA ITALIANA

La crescita dell’agricoltura Bio deve molto ai nuovi investimenti degli imprenditori italiani. Ad oggi le aziende assicurate sono 5200 e il numero è destinato a salire. Un incremento costante che riguarda anche le superfici: è stata scollinata la soglia dei 100 mila ettari con un implemento del 16% rispetto al 2021. Questi aspetti positivi, tuttavia, nascondono anche un’altra faccia della medaglia. Dalla mappa del territorio italiani, infatti, si evince come il 68% delle aziende d’agricoltura Bio siano concentrate nelle regioni settentrionali. Il mezzogiorno conta il 15% mentre al centro si è balzati al 17% nell’ultimo anno. Per quanto riguarda, invece, i principali comparti assicurati ci sono quattro capisaldi: l’uva da vino, la frutta, i cereali e gli ortaggi. A tallonare questo quartetto c’è il comparto olivicolo che rappresenta un’altra eccellenza italiana.

IL FUTURO: LE POLIZZE PARAMETRICHE

L’agricoltura Bio, insieme ad altri settori economici italiani, quotidianamente deve fare i conti con i cambiamenti climatici e gli eventi metereologici estremi. In un contesto di estremo rischio, sul piano assicurativo si sta facendo largo la polizza parametrica. La richiesta da parte delle aziende è in aumento considerando la crescita incontrollata degli eventi metereologici avversi. Sul piano assicurativo, queste nuove polizze correlano i danni alle colture con l’intensità degli eventi atmosferici. Allo stesso tempo, questo principio si può applicare anche alla prolungata assenza della pioggia stessa.

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