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Ambiente

MOBILITARIA 2023

L’Unione Europea ha stabilito obiettivi concreti e ambiziosi per ridurre le emissioni inquinanti, la congestione stradale, gli incidenti e la mortalità sulle strade e trasformare, entro il 2050, le città in luoghi a zero emissioni. Tuttavia, da quanto emerge dal rapporto annuale “MobilitAria 2023″ elaborato da Kyoto Club insieme al CNR-Istituto sull’Inquinamento Atmosferico, molti centri urbani italiani sono ben lontani dalle linee guida comunitarie.

LA MOBILITÀ INSOSTENIBILE

La mobilità insostenibile, oltre ad avere impatti negativi sull’ambiente, ha pesanti ripercussioni anche sulla salute umana. Questo tipo di mobilità, oltre a produrre effetti negativi legati alle emissioni di CO2 che contribuiscono ai cambiamenti climatici globali e all’innalzamento delle temperature medie del pianeta, è responsabile anche delle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, come il biossido di azoto (NO2), il particolato fine (PM2,5), ecc., che sono nocivi per l’uomo.

Secondo il recente rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente “Health impacts of air pollution in Europe, 2021“, infatti, l’esposizione a queste sostante inquinanti ha gravi conseguenze sulla salute provocando morti premature che sarebbero facilmente evitabili se la causa fosse eliminata.

QUALITÀ DELL’ARIA E IL TREND DEGLI INQUINANTI

Un dato allarmante considerando che, secondo quanto riportato dal “MobilitAria 2023″, nello scorso anno, nella maggior parte delle città, si è registrato un aumento delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2), anche se con una media annua al di sotto dei limiti di legge, mentre la concentrazione di particolato PM10 presenta un quadro diversificato.

Mentre cinque città del sud hanno visto i valori delle concentrazioni delle stazioni di traffico diminuire, sei città del nord hanno registrato un aumento. Le città di Napoli e Roma non hanno subito cambiamenti significativi. Sebbene la concentrazione media annua resta al di sotto dei limiti, molte città superano ancora il limite giornaliero del PM10 per più di 35 volte in un anno.

“Sulla qualità dell’aria, dai dati analizzati nel Rapporto, confrontando i valori medi annui registrati nelle città metropolitane nel 2022 con i valori degli obiettivi al 2030 della Commissione europea, risulta che quasi tutte le città si trovano esposte a concentrazioni di inquinanti superiori a quelle attese.
Tali superamenti si riferiscono ai limiti per il biossido di azoto NO2 e il particolato PM10 e PM2,5, che si discostano di molto dalle soglie individuate dalla nuova Direttiva europea e dai limiti raccomandati dall’OMS.
Questo ci fa comprendere come le città dovranno adottare nei prossimi anni politiche di decarbonizzazione dei trasporti per il miglioramento della qualità dell’aria più lungimiranti e più ambiziose“.

Francesco Petracchini, Direttore Cnr-Iia.
INQUINAMENTO E NUOVA DIRETTIVA EUROPEA

La Commissione europea ha proposto una nuova direttiva sulla qualità dell’aria per raggiungere l’obiettivo di “zero inquinamento” entro il 2050. La proposta fonde le disposizioni delle direttive attuali vigenti (2008/50/CE e 2004/107/CE) con lo scopo di uniformare l’attuazione delle norme per proteggere la salute dei cittadini e gli ecosistemi.

Nonostante le riduzioni degli inquinanti negli ultimi decenni, i valori dell’inquinamento dell’aria nelle città sono molto alti rispetto a quelli previsti. I nuovi valori limite, stabiliti sulla base degli interim target proposti dall’OMS, rappresentano un compromesso. Per ridurre in modo significativo le concentrazioni in aria e assicurare una maggiore protezione dei cittadini, sono necessarie politiche lungimiranti che portino a cambiamenti sostanziali delle abitudini e della gestione regolare delle aree urbane.

VEICOLI PRIVATI E MOBILITÀ SOSTENIBILE

Un altro problema causato dalla mobilità insostenibile con un impatto sia sulla qualità della vita che sulla salute, è la congestione del traffico. Maggiore è il traffico maggiore è il tempo di percorrenza, con un aumento nel consumo di carburante e relative emissioni di gas serra per chilometro percorso.

Con un 2022 dove l’automobile è ancora protagonista negli spostamenti urbani ed un incremento del numero di auto circolanti per abitante, adottare soluzioni per invertire questa tendenza diventa prioritario.

VERSO UNA CITTÀ A ZERO EMISSIONI

Le città per diventare più vivibili, salubri e decarbonizzate devono essere trasformate. E si può fare cominciando a diminuire gli spostamenti individuali in automobile all’interno delle aree metropolitane per fare in modo che non superino il 35% degli spostamenti totali.

Una riduzione drastica che richiede, però, una visione diversa dell’uso stesso degli spazi urbani e la promozione di alternative sostenibili come il trasporto pubblico, la mobilità condivisa, i veicoli elettrici a basse emissioni e una pianificazione urbana che favorisce una mobilità attiva.

Nel nostro Paese le infrastrutture per la ciclabilità rispetto al resto d’Europa sono inferiori. Soltanto alcune città italiane, come Venezia, Bologna, Firenze, Cagliari, Torino e Milano, presentano una maggiore estensione di piste ciclabili rispetto alla media, ancora lontano dal target 2030.

Oltre alle infrastrutture per la mobilità attiva occorre lavorare necessariamente anche ad un trasporto pubblico a zero emissioni costituito da reti non inquinanti (metro, tram, filobus) e dalla elettrificazione del trasporto su gomma. A supporto del trasporto pubblico occorre aumentare anche i servizi di mobilità condivisa tra cui car sharing, bike sharing e ride sharing.

IL DIVARIO TRA LO STATO ATTUALE ED I TARGET EUROPEI

“MobilitAria” presenta anche l’analisi della situazione attuale riguardante il trasporto pubblico, la mobilità attiva a piedi e in bicicletta, la mobilità condivisa, il tasso di motorizzazione e la ripartizione modale delle 14 città prese in esame per calcolare il “Deficit di mobilità sostenibile” di ognuna.

Milano, con il suo -32% è quella che si avvicina di più ai target mentre quella più lontana, con un -76%, risulta essere Catania. Nello specifico Milano è più vicina per quanto riguarda mobilità condivisa, ripartizione modale e trasporto pubblico ma distante per motorizzazione privata e la mobilità attiva. Catania, invece, risulta all’ultimo posto su mobilità condivisa (-99%) e mobilità attiva (-98%), oltre che -77% del trasporto pubblico e -57% sulla ripartizione modale.

Nella prima metà della classifica ci sono Firenze, Torino, Venezia, Bologna, Roma e Napoli che si avvicinano ai target per ripartizione modale ma ancora lontane per trasporto pubblico, mobilità attiva e mobilità condivisa.

Infine, nella parte bassa della classifica troviamo Cagliari, Genova, Messina, Bari, Palermo e Reggio Calabria che presentano il deficit maggiore per trasporto pubblico, mobilità condivisa e mobilità attiva ognuna con le sue specificità e debolezze.

Tutti i dettagli sono visionabili nel Report “MobilitAria 2023”.

“Il Deficit di Mobilità Sostenibile al 2030 complessivo e le differenze delle 14 città che emergono dal Rapporto sono evidenti. Sicuramente i PUMS e la loro attuazione sono lo strumento efficace delle Amministrazioni per far crescere la mobilità sostenibile”.

Marco Talluri, Gruppo di Lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club
LE PROPOSTE DI KYOTO CLUB E CNR-IIA

Per poter raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050 è necessario attuare una profonda trasformazione strutturale e maggiori investimenti. Secondo “MobilitAria” per Kyoto Club e il CNR-IIA “la decarbonizzazione dovrebbe essere accelerata attraverso un’offerta intelligente di mobilità basata sui principi di Evitare, Spostare, Migliorare” accompagnata da diverse altre misure.

Di seguito una breve sintesi delle proposte di Kyoto Club e CNR-IIA per la mobilità sostenibile:
  • Ridurre significativamente gli spostamenti in auto privata nelle città e aree metropolitane.
  • Completare i nodi ferroviari, aumentare i servizi di trasporto pubblico e creare nuove linee tranviarie e di metropolitana.
  • Investire in percorsi ciclabili e ripensare gli spazi urbani per favorire la mobilità attiva.
  • Creare zone a basse emissioni e promuovere l’uso della bicicletta e altri mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.
  • Offrire servizi di bike sharing, scooter sharing, car-sharing e micromobilità elettrici e integrarli con il trasporto pubblico per creare i Servizi MaaS.
  • Creazione di città logisticamente efficienti a basso impatto e con veicoli elettrici, tramite sistemi di distribuzione innovativi, piazzole di sosta prenotabili e centri di distribuzione di prossimità.
  • Incentivare l’elettrificazione per sharing mobility, trasporto collettivo, motoveicoli, veicoli commerciali leggeri e auto privata.
  • Promozione del lavoro agile e dei servizi pubblici online nonché riorganizzare i quartieri con l’obiettivo di ridurre i viaggi e incoraggiare la “città a 15 minuti”.
  • Ampliamento e diversificazione degli orari di lavoro, scuola, servizi pubblici e privati, commercio, tempo libero e cultura per ridurre le ore di punta e utilizzare al meglio gli spazi e i servizi disponibili, con il supporto dei Mobility Manager.
  • Approfondire le conoscenze sui fenomeni di inquinamento atmosferico nonché l’avvio di nuovi e congiunti studi e campagne di monitoraggio sugli inquinanti e i parametri aggiuntivi introdotti nella proposta per la nuova direttiva sulla qualità dell’aria.
  • Emanazione di Linee Guida per la redazione e l’aggiornamento dei Piani Regionali per la qualità ed il risanamento dell’aria.
  • Aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima per i trasporti, con scelte durature e priorità all’elettrificazione dei mezzi e dei servizi di mobilità.
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