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POSSAGNO

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POSSAGNO: SULLE ORME DEL CANOVA

La provincia di Treviso, conosciuta come “Gioiosa et amorosa” fin dal Medioevo, è una meta ideale per chi cerca un weekend di relax, storia e natura. Una delle sue gemme nascoste è il suggestivo paesino di Possagno, terra di pascoli, cave e scalpellini che deve la sua fama allo scultore Antonio Canova, che nacque qui nel 1757.

Il Tempio Canoviano è il fulcro del centro storico di Possagno, una struttura dal fascino senza tempo caratterizzata dalla solennità del colonnato dorico ispirato al Partenone, dall’eleganza del corpo centrale ispirato al Pantheon e dall’abside situato come nelle basiliche in posizione elevata a richiamare il cristianesimo. La civiltà greca, romana e cristiana insieme in un unico elemento come a ricreare il susseguirsi delle ere più importanti della storia.

La visita al tempio è un percorso nella vita dell’artista e delle sue opere: qui è possibile ammirare la Pietà in bronzo, l’Autoritratto marmoreo, le Metope in gesso, la grande Pala dell’altare maggiore e la tomba dell’artista con una parte delle sue spoglie.
Piccola curiosità: prima di entrare cercate i fossili incastonati nelle pietre della scalinata. La pietra sedimentaria utilizzata, infatti, è piena di conchiglie fossili e proprio per questo si chiama “lumachella” prelevata nelle colline poco più a sud di Possagno.

Per conoscere ancora meglio la vita e l’opera di Antonio Canova non può mancare una visita alla Gypsotheca, situata a poca distanza dal Tempio Canoviano, dove sono ospitati i gessi che lo stesso Canova ha utilizzato come modelli per le sue sculture in marmo. Qui sono esposte numerose opere, tra cui le Grazie, Amore e Psiche, Napoleone Bonaparte, Teseo e il centauro. Inoltre, a poca distanza dal Tempio Canoviano si può raggiungere a piedi la casa natale di Antonio Canova che oggi fa parte del Museo Canova.

Ma Possagno non è solo arte: la zona offre anche una vasta scelta di prelibatezze gastronomiche. Tra i piatti tipici della tradizione, si possono gustare il risotto con porcini, la zuppa di trippe e verdure, la zuppa di funghi, le tagliatelle al capriolo, i bigoli all’anatra e la selvaggina, accompagnati da un bicchiere di bollicine locali.

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