Le smart city possono rivoluzionare, in molti modi, la vita urbana e migliorare, con l’ausilio di tecnologie avanzate come IoT, intelligenza artificiale e sensori, molti aspetti della vita delle persone: qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, telemedicina, efficientamento energetico, gestione del traffico urbano, trasporto pubblico intelligente o servizi digitali avanzati per la pubblica amministrazione saranno la base per innovare le nostre città e portarle nel futuro.
Non stupiscono gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart City della School of Management del Politecnico di Milano che hanno registrato per il mercato delle Smart City nel 2022 una crescita del 23% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 900 milioni di euro.
“L’aumento delle progettualità e dell’interesse per sviluppi futuri della Smart City è sicuramente un segnale molto positivo. Esistono tuttavia dei punti di attenzione che impediscono veri salti di qualità. Spesso si nota una scarsa consapevolezza rispetto alle vere potenzialità delle tecnologie, con molti comuni che sono convinti di adottare applicazioni “smart” quando in realtà sono fermi a un livello ancora superficiale di innovazione.
Per liberare il potenziale dei progetti di Smart City è necessario, dunque, sviluppare innanzitutto una cultura dell’innovazione che permetta di identificarne tutti i vantaggi, compresi quelli che nascono dall’unione di più applicazioni verticali in sistemi integrati”.
Matteo Risi, ricercatore dell’Osservatorio Smart City
COMUNI SEMPRE PIÙ SMART
Negli ultimi anni quasi tutte le amministrazioni (89%) hanno avviato diversi progetti applicativi legati alle Smart City e, per i prossimi che verranno, hanno intenzione di continuare ad investire in nuove iniziative. Le soluzioni su cui si stanno concentrando maggiormente sono legate soprattutto a smart mobility, smart building e analisi dei dati relativi a turismo, mobilità ed eventi cittadini. Tutte priorità che presentato un grande potenziale per soluzioni integrate e connesse. Tuttavia, i comuni che devono ancora avviare i progetti hanno una posizione completamente diversa: solo il 28%, infatti, ha espresso interesse a realizzarli nei prossimi anni.
VALORIZZAZIONE E USO DEI DATI
Per quanto riguarda l’uso dei dati, invece, i comuni che utilizzano dati generati dalle varie applicazioni rimane stabile al 60% anche se, nel corso 2022 si è registrata una significativa riduzione degli ostacoli per i comuni che vogliono utilizzare i dati. Meno problematiche legate alla mancanza di competenze, alla comprensione del valore generato e all’insufficienza dei sistemi digitali segnano, per l’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, un cambio di rotta rispetto alle tendenze precedenti. Infatti, i comuni soddisfatti in termini di analisi e valorizzazione dei dati è in crescita (18% rispetto al 2021).
“Le tecnologie Smart applicate al trasporto e all’energia rivoluzioneranno nei prossimi anni le nostre città. Molti dei comuni italiani hanno già compreso le potenzialità di questa rivoluzione e hanno iniziato ad introdurre progetti di Smart City. I risultati, però, indicano che il valore della Smart City è percepito solo nel momento in cui si implementano le soluzioni, mentre è più difficile coglierne il potenziale a priori.
È fondamentale dunque intervenire per rimuovere le barriere e gli ostacoli che impediscono l’avvio di progettualità da parte delle amministrazioni”.
Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Smart City
CITTÀ INTELLIGENTI E PERCEZIONE PUBBLICA
Il concetto di Smart City diventa sempre più noto tra i cittadini. Il sondaggio ha rivelato, infatti, che il 65% degli intervistati ne ha sentito parlare e che la maggior parte lo associa al concetto di innovazione. Tuttavia, per il 64%, queste città futuristiche e completamente l’i intelligenti sono ancora lontane.
E per quello che è già stato implementato? Solo l’11% degli intervistati ha espresso un’opinione pienamente positiva mentre il 47% che ritiene che la propria città abbia adottato alcune tecnologie digitali, ma che si potrebbe fare molto di più. Ma come? Per i cittadini le principali priorità su cui lavorare sono legate a mobilità smart e sicurezza: difficoltà di parcheggio (54%), cattive condizioni stradali (53%), criminalità e vandalismo (39%) e alti livelli di traffico e trasporti pubblici inadeguati (37% ciascuno).
PNRR, UN’OPPORTUNITÀ DA COGLIERE
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) offre la possibilità di realizzare progetti intelligenti nelle città e nei territori italiani, con una dotazione di oltre 17 miliardi di euro destinata proprio alle Smart City. Un’opportunità che l’82% dei comuni ha in programma di cogliere per investire in digitalizzazione, sostenibilità e inclusione.
“Il potenziale dei progetti previsti dal Piano è ambizioso, ma nei prossimi anni i comuni dovranno gestire coscienziosamente le risorse, sopperire alla carenza di competenze e di personale amministrativo e tecnico, oltre a rispettare le scadenze imposte.
Una possibile soluzione per accompagnare le amministrazioni verso una profonda trasformazione urbana è quella di dare loro supporto in tutte le fasi degli investimenti del PNRR: dall’identificazione delle procedure alla scrittura dei bandi, al raggiungimento degli obiettivi fino alla gestione della manutenzione di quanto introdotto.
È necessario fornire servizi di consulenza, linee guida e contatti di riferimento che possano identificare e risolvere le problematiche e i rallentamenti delle PA”.
Luca Gastaldi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart City