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Sanità

VI FORUM GIURIDICO IN SANITÀ

L’Università di Tor Vergata ha ospitato il 6° Forum Giuridico in Sanità dedicato al personale della Sanità Pubblica e Privata. Al Forum hanno partecipato oltre 400 iscritti sia in presenza che in modalità da remoto.

La platea dei relatori era altamente specializzata ed ha visto la partecipazione, in collegamento da remoto, anche del Sen. Francesco Paolo Sisto, Viceministro alla Giustizia e, la presenza, del dr. Alberto Michele Cisterna Presidente della XIII Sezione del Tribunale di Roma.

I temi trattati, di grande interesse tecnico ed attualità, sono stati i seguenti:

  • Depenalizzazione dell’atto medico.
  • Aggiornamento Legge 24/2017 obblighi assicurativi e decreti attuativi.
  • Legge 24/2017 e gestione del contenzioso.
  • Le esperienze a confronto: Centri Regionali Gestione Rischio Clinico.
IL SISTEMA SANITARIO

Tante le novità emerse che, con ogni probabilità, potrebbero andare a chiarire o colmare alcuni vuoti legislativi della Legge n.24 (vedasi Decreti attuativi). Difatti, di qui a breve, dovremmo beneficiare di qualche cambiamento in proposito.

Un po’ di numeri. Da una parte, la Legge Gelli-Bianco ha ottenuto l’effetto sperato di ridurre il contenzioso nei riguardi dei singoli medici, dall’altro, però, non è riuscita a produrre il calo del contenzioso in linea generale registrando difatti:

  • un aumento dei contenziosi – circa 35.000 cause/anno (di cui il 50% proprio su Roma e, sempre su Roma, circa n. 500 ricorsi per ATP (Accertamento Tecnico Preventivo) ove, almeno la metà, si conclude favorevolmente per le Aziende).
  • Sussistono ancora costi per la cosiddetta “medicina difensiva” pari a circa 13 miliardi di denaro pubblico.
  • Tempistiche dei procedimenti giudiziari con circa 6/8 anni di durata.

A ciò, si aggiunge il complicato momento vissuto dalla Sanità che vede, purtroppo, il calo dei giovani che decidono di intraprendere la professione medica frutto dell’incertezza nella tutela della professione e delle basse remunerazioni rispetto agli altri Paesi Europei (oltretutto, entro il 2025 circa n. 38.000 medici verranno collocati in pensione e bisognerà sostituirli con giovani forze).

TUTELA MAGGIORI

Molte sono le proposte volte a migliorare il sistema e a garantire una maggior tutela della professione medica quali: il diritto del medico ad intraprendere azioni di rivalsa qualora assolto in giudizio; in assenza di condanna giudiziale delle Azienda sanitarie, la possibilità di evitare la compensazione delle spese da parte del Giudice, linee guida non del tutto generiche ma, ad hoc per ogni Azienda in relazione alla organizzazione ed alle caratteristiche di ciascuna (ipotesi questa promossa anche dal Viceministro alla Giustizia Sen. Sisto) eventuali sanzioni per la mancata applicazione delle linee guida (in proposito, dal 2017 ad oggi, sono state presentate solo n. 82 linee guida ed il costo di ciascuna di esse si aggira intorno agli € 50.000/60.000).

LA RIVISITAZIONE NORMATIVA

Alla luce di tutto quanto sopra si va verso una rivisitazione della Legge n. 24 e, per tali motivi, è stata istituita una Commissione di Giustizia presso il Ministero i cui principali temi, oggetto di detta revisione, saranno i seguenti:

  • Revisione dell’Art. 15 della Legge n. 24 e approfondimento delle criticità dello stesso (molte delle Consulenze Tecniche d’Ufficio CTU, sono risultate “disastrose” e prive di fondamenti tecnici medico legali).
  • Revisione dell’Art. 5 Linee guida e buone pratiche assistenziali.
  • Revisione del concetto di dolo e colpa grave ritenuto piuttosto generico e di difficile applicazione. Difatti, le intenzioni sono quelle volte ad individuare tali responsabilità tenendo conto delle: specifiche condizioni dell’ambiente ospedaliero, delle motivazioni di urgenza che il caso clinico ha richiesto nonché, la tipicità della situazione quale teatro dei fatti. Ad oggi, essendo materia piuttosto recente, non vi è molta giurisprudenza in proposito e, come ci accennava anche il Presidente della XIII Sezione del Tribunale di Roma, i giudici in linea generale e salvo casi eclatanti, al momento, appaiono comunque cauti sul punto.
IL PIANO NAZIONALE PER LA SICUREZZA

In ultimo, per quanto concerne l’aspetto relativo all’organizzazione del Centri Regionali di Gestione del Rischio Clinico, (Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna hanno mostrato buoni segni di organizzazione e vantano una valutazione del rischio un po’ più analitica rispetto alle altre Regioni italiane) e dietro la spinta di AGE.NA.S. (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) è stato redatto un Piano Nazionale per la Sicurezza ove, tra i tanti temi trattati spiccano: la modifica e l’adeguamento alla vigente Legge n. 24 Gelli-Bianco del Sistema S.I.M.E.S. fermo al lontano 2009 (meglio noto come Sistema Informativo di Monitoraggio degli Errori in Sanità); trasparenza dei dati voluti dalla Legge n. 24 Gelli-Bianco ecc.

Alla luce di tutto quanto sopra, confidiamo ed attendiamo con ansia quelle che saranno le positive novità proposte volte, si spera, a far chiarezza e trasparenza in un settore che, come quello della Sanità, appare ormai trascurato e che ha necessità di vedere tutelato sia il medico che il paziente.

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