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BI-REX, SOLUZIONI INNOVATIVE DAGLI SCARTI AGROALIMENTARI

L’azienda Bi-rex, fondata da Greta Colombo Dugoni e Monica Ferro, entrambe ex ricercatrici del Politecnico di Milano, sta per lanciare i primi prodotti di design realizzati con la loro bioplastica innovativa, ottenuta dagli scarti di caffè. Nonostante le sfide nel settore della chimica applicata, soprattutto per le donne, queste due giovani imprenditrici stanno raggiungendo risultati straordinari.

Recentemente, infatti, la Bi-rex ha vinto il Premio Motherland, organizzato da Angels For Women su iniziativa e grazie al supporto di Eataly in collaborazione con Plenitude, volto proprio a sostenere imprese ed imprenditrici che operano nel settore agroalimentare.

“Siamo felici di premiare un progetto le cui applicazioni finali possono essere strategiche anche per il nostro settore di competenza. L’attenzione all’uso delle risorse e all’ambiente produce sfide che oggi si possono, finalmente, vincere. Le nuove generazioni, in questo caso di donne, sono una speranza“.

Sabrina Torti, Head of partnership, Eataly
BIOPLASTICA E CARTA GREEN

Bi-rex produce sia bioplastica che cellulosa, entrambe ottenute da fonti alternative di materia prima. La bioplastica a base di chitina, un polisaccaride che si trova nella parete cellulare di molti funghi, alghe e animali come gli insetti e i crostacei, è biodegradabile, antibatterica e multiuso. Essendo una sostanza resistente e rigida può essere trasformata in pellicola per alimenti, film trasparente e sottile, o spruzzata sulle verdure per aumentarne la longevità.

La cellulosa, invece, può essere prodotta da agrumi, lolla di riso, birra e fondi di caffè attraverso solventi eutettici, che sono riciclabili e non derivati dal petrolio. La Bi-rex li ha già testati per produrre carta per imballaggi e prodotti monouso.

Monica Ferro, sottolinea che “la cellulosa da agrumi potrebbe sostituire fino al 50% quella vergine, evitando quindi di deforestare. E la qualità della carta ottenuta è comparabile a quella che già usiamo tutti i giorni”.

“Da un albero che impiega dieci anni a crescere si ottengono solo mille rotoli di carta igienica” – l’equivalente del consumo standard annuo di quattro persone – spiega Monica Ferro. Questo ci fa capire quanto il nostro fabbisogno di carta non è sostenibile. Proprio per questo è necessario trovare fonti alternative.

“Con il nostro processo brevettato facciamo proprio questo. Partiamo da scarti della filiera alimentare, li processiamo e otteniamo cellulosa che può essere utilizzata nel mondo della carta per diverse applicazioni“.

Monica Ferro, CTO and Co-founder Bi-rex

Le imprenditrici di Bi-rex hanno dimostrato che è possibile creare soluzioni innovative e sostenibili, partendo dal recupero degli scarti della filiera agroalimentare, per rispondere alle sfide dell’ambiente e delle risorse.

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