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crisi del cambio di equipaggio

Lavoro, Mare

IL MONDO DELLO SHIPPING CHIEDE LA RISOLUZIONE DELLA CRISI DEL CAMBIO DI EQUIPAGGIO

La crisi del cambio di equipaggio è un problema che non può andar avanti. Tutto il mondo dello shipping ne chiede urgentemente la risoluzione. Per questo motivo, la Global Maritime Forum ha creato Neptune Declaration on Seafarer Wellbeing and Crew Change, un documento che rappresenta l’impegno dello shipping globale a sollecitare i responsabili politici a lavorare per una celere risoluzione della crisi.

Il documento è stato presentato in concomitanza con l’avvio dei lavori del World Economic Forum e firmato da oltre 300 aziende e organizzazioni leader dell’industria marittima mondiale. Questo serve ad aiutare centinaia di migliaia di marittimi bloccati sulle imbarcazioni già da molti mesi a causa della pandemia.

MARITTIMI, RUOLO FONDAMENTALE

A dicembre, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva chiesto a tutti i paesi di riconoscere i marittimi come lavoratori chiave. Il loro ruolo è infatti fondamentale. Circa il 90% del commercio mondiale avviene via mare: dal trasporto di cibo e medicine a quello di forniture energetiche.

Gli equipaggi, nonostante questo, stanno ancora combattendo per poter fare a cambio con i colleghi a terra. Molti di loro sono in mare da oltre 11 mesi, limite massimo stabilito, rischiando così di arrivare ad un punto di “rottura”.

Nella Neptune Declaration si evidenzia come i lunghi periodi in mare hanno conseguenze negative sul benessere fisico e mentale dei marittimi. Con tutta una serie di conseguenze a catena che vanno ad impattare sulla panoramica dei rischi.

Questa situazione, infatti, potrebbe avere importanti ripercussioni anche sul mercato assicurativo con un potenziale aumento di incidenti, di avarie e di possibili conseguenti inquinamenti ambientali, causati da errori dell’equipaggio in una condizione di stanchezza fisica e mentale oggettivamente anomala.

Il benessere dei marittimi è – e deve essere – uno degli elementi fondamentali per tutti gli stakeholders del settore, inclusi gli assicuratori. Questi ultimi, tramite la loro associazione IUMI – International Union of Marine Insurance – hanno anche sottoscritto questa dichiarazione.

IL SOSTEGNO DALL’ECSA

L’ECSA sostiene pienamente la Neptune Declataration, necessaria per riportare l’attenzione sulle questioni umanitarie e mettere in luce le difficoltà che i marittimi stanno affrontando.

Martin Dorsman, Segretario generale dell’ECSA ha dichiarato:

“L’ECSA sostiene le nostre aziende che hanno firmato la Neptune Declation e la comunità marittima europea si impegna a garantire i diritti e il benessere dei marittimi, lavoratori che hanno garantito il funzionamento continuo della catena di approvvigionamento globale”.

L’impegno richiede specificamente che vengano intraprese le seguenti azioni concrete:

  • Riconoscere i marittimi come lavoratori chiave e dare loro accesso prioritario ai vaccini Covid-19.
  • Stabilire e implementare protocolli sanitari gold standard basati sulle migliori pratiche esistenti.
  • Aumentare la collaborazione tra operatori navali e noleggiatori per facilitare i cambi di equipaggio.
  • Garantire la connettività aerea tra i principali hub marittimi per i marittimi.

Per Dorsman “la chiave per porre fine a questa crisi umanitaria è la stretta collaborazione tra le autorità, l’intera industria marittima e le nostre parti sociali“.

PRIORITÀ AI MARITTIMI PER LA VACCINAZIONE

Il 21 gennaio, in una lettera aperta a tutti gli Stati membri dell’UE, l’ECSA ha chiesto loro di mostrare leadership e solidarietà internazionale nell’affrontare questa fase della lotta globale contro la pandemia.

Ha sottolineato inoltre l’estrema necessità di inserire i marittimi nell’elenco delle priorità degli Stati membri per la vaccinazione e di attuare protocolli di cambio dell’equipaggio di alta qualità per sostenere il benessere dei marittimi e prevenire ulteriori interruzioni della catena di approvvigionamento.

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