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LA SCARZUOLA: LA VISIONE DI PIETRA DI TOMASO BUZZI

In una località rurale nel comune di Montegabbione, nascosta tra le colline umbre, ha inizio la storia della Scarzuola che deve il suo nome ad una pianta palustre “la scarza”. Legenda narra che San Francesco utilizzo questa pianta per costruirsi un giaciglio dove poi, nel 1282, venne edificato un convento francescano ed una chiesa.

Il convento – abbandonato dai frati nel Settecento – venne acquistato e restaurato nel 1956 dall’architetto milanese Tomaso Buzzi, uomo di cultura e personaggio di spicco del panorama artistico italiano del Novecento. Buzzi realizzò qui la sua “Città Ideale”: un complesso di edifici e teatri collegati tra loro da scale, monumenti di vario genere e statue dall’aspetto singolare che sembrano la rappresentazione vivente di un’opera di Escher. Tutto appare come un labirinto con dettagli geometrici, simboli astronomici ed elementi che si ispirano alla magia.

Buzzi fu, dal punto di vista lavorativo, architetto, artista e designer di alto livello. Collaborò a lungo con Gio Ponti e con altri architetti milanesi, ebbe una parentesi lavorativa in Brasile, insegnò al Politecnico di Milano. Fu un uomo dotato di una raffinata cultura, una pronta intelligenza, una appassionata creatività, una sincera passione verso l’arte antica.

L’architetto, ancora cattedratico al Politecnico quando comprò la Scarzuola, fu ispirato dello spirito del luogo e partendo dalle sue esperienze in giro per il mondo, mise le basi per una realizzazione surrealista.
Qui materializzerà veramente se stesso, la sua autobiografia più intima e libera, spogliandosi di quello che ha fatto nella prima parte della vita, ritornando bambino e cominciando a giocare col tufo, costruendo e distruggendo le prime opere per far posto alle altre. Realizzò una sorta di memoriale in pietra volutamente incompiuto senza più i vincoli o i limiti dell’architettura convenzionale che aveva caratterizzato sino a quel momento la sua carriera nella committenza aristocratica e borghese.
Potremmo definire la Scarzuola la visione di pietra di Tomaso Buzzi con tutti i suoi richiami alla psicoanalisi, alla filosofia e all’esoterismo.

La proprietà è passata negli anni ottanta al nipote di Buzzi, Marco Solari, che introduce, oggi, con entusiasmo i visitatori alla scoperta dei misteri di un straordinario e teatrale percorso di meditazione. In questo viaggio suggestivo Solari è un cicerone d’eccezione che illustra con passione e trasporto l’affascinante pensiero architettonico.

Per visitare la Scarzuola è necessario prenotarsi sul sito o fissare un appuntamento telefonico. La strada per raggiungerla è sterrata e impervia, ma il viaggio attraverso il polmone verde d’Italia rende tutto meno arduo.

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