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Pirateria Marittima

Mare, Mondo

PIRATERIA MARITTIMA 2020 – Sicurezza in mare

Il 2020 ha visto tornare a crescere gli attacchi di pirateria marittima.

Nel primo trimestre del 2019, secondo i dati dell’IMB (International Maritime Bureau), si erano registrati 38 attacchi alle navi rispetto ai 47 dello stesso periodo del 2020.

I pirati…li avremmo volentieri lasciati nelle pagine dei libri e nei film per ragazzi, invece, con tecniche e mezzi sicuramente aggiornati e senza la bandiera Jolly Roger ad annunciarne l’arrivo, i pirati esistono ed attaccano ancora.   

La ripresa della pirateria ha certamente a che fare anche con il Covid-19 e con le relative norme “anticontagio”, che hanno provocato, tra le altre cose:

  • riduzione della rotazione degli equipaggi a bordo delle navi
  • riduzione al minimo degli spostamenti e dei traffici

La maggiore stanchezza degli equipaggi e la minore presenza di traffico hanno sicuramente esposto le navi a maggiori rischi. In aggiunta a ciò, nel nostro Paese, l’interruzione dei voli, ha creato difficoltà per l’impiego di personale italiano addetto alla sicurezza, soprattutto in funzione antipirateria. Perciò il Ministero dell’Interno, su richiesta di Confitarma, ha confermato la possibilità di ricorrere alla proceduta di autorizzazione all’esercizio occasionale di servizi temporanei di vigilanza da parte di imprese stabilite in altri stati Europei.

IL GOLFO DI GUINEA

Una delle zone più colpite storicamente dalla pirateria è quella del Golfo di Guinea, Proprio in questa zona insistono importanti interessi nazionali. In media sono presenti nella regione 25 navi mercantili battenti bandiera italiana che si occupano di:

  • commercio marittimo nazionale
  • Supporto alle attività estrattive di gas e petrolio

Proprio per questi motivi non si può prescindere dalla messa in sicurezza della zona con tutti i mezzi possibili.

In considerazione del preoccupante incremento del numero degli attacchi di pirateria e dei rapimenti di marittimi nel Golfo di Guinea registrati negli ultimi mesi, Confitarma ha richiesto alle Amministrazioni competenti di attivare urgenti azioni volte innanzitutto a permettere una regolare presenza della Marina Militare in tale Regione e assicurare così una necessaria, e auspicabilmente continua, azione di sorveglianza, deterrenza e contrasto alle possibili minacce portate ai mercantili e agli interessi nazionali nell’area”.

queste le dichiarazioni di Mario Mattioli, Presidente di Confitarma
LA MISSIONE ATALANTA

Un’altra zona molto battuta dalla pirateria è quella compresa tra corno d’Africa, Golfo di Aden e Oceano Indiano. Proprio in questa zona la EU Navfor Somalia opera dal 2008 attraverso la missione ATALANTA per garantire la sicurezza e contrastare la pirateria.

Nell’ambito di questa missione il 26 Agosto scorso la fregata Luigi Rizzo, salpata da La Spezia il 13 Agosto alla volta del Canale di Suez, ha assunto il ruolo di “flag ship”. Il contrammiraglio Riccardo Marchiò ha infatti sostituito al comando dell’operazione il parigrado Ignacio Villanueva Serrano della Marina spagnola. Sotto il comando di Marchiò la task force aeronavale internazionale provvederà al pattugliamento e alla lotta alla pirateria in collaborazione con le forze marittime presenti nell’area.

LA COOPERAZIONE

La Marina Militare svolge un ruolo di “advisory” condividendo informazioni utili alla sicurezza della navigazione attraverso la cellula NCAGS (Naval Cooperation and Guidance for Shipping), operante presso il Comando in Capo della Squadra navale. Per affrontare il tema della pirateria marittima mai come ora sembra evidente la fondamentale importanza del ruolo svolto dalla cooperazione trasversale e dalla condivisione di informazioni e strategie tra tutti i soggetti marittimi.

Un chiaro esempio a suggello di questa cooperazione è l’esercitazione anti-pirateria svolta il 3 aprile scorso (in piena pandemia). Sono stati coinvolti: la Motonave “Grande Dakar” del gruppo Grimaldi, la Confitarma, la Marina Militare e il comando generale delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera. L’obiettivo, pienamente raggiunto, consisteva nel verificare:

  • le procedure di comunicazione e coordinamento in caso di attacco
  • i piani di sicurezza interni messi in atto dall’unità mercantile coinvolta
  • le modalità di intervento con unità militare a protezione di un mercantile vittima di attacchi.

La sinergia raggiunta tra il Comando in Capo della Squadra Navale, la Guardia Costiera, Confitarma e un’importante società armatoriale italiana come Grimaldi, fa ben sperare per il futuro incremento della sicurezza in mare.

Leonardo Piliego, Capo servizio Risorse Umane, Relazioni Industriali ed Education di Confitarma
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