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POZZUOLI

In epoca romana si chiamava Puteoli, per via dei piccoli pozzi che emanavano vapori sulfurei. Pozzuoli oggi è una vivace cittadina nell’area dei Campi Flegrei che si snoda tra Capo Miseno e Capo Posillipo e ha una lunga storia tutta da scoprire.

LE PRIME TRACCE NELLA STORIA

Fu fondata nel 529 a.C. da alcuni esiliati politici greci. Fu occupata dai Sanniti e, poi dai Romani sotto i quali ricoprì un ruolo mercantile fondamentale. Infatti, per molti secoli divenne il primo porto dell’Italia e uno tra i più importanti di tutto il Mediterraneo. Mercanzie da tutto il mondo conosciuto arrivavano a Pozzuoli e per questo motivo nacquero numerosi collegamenti con le altre principali cittadine attraverso un’efficiente rete di strade. Con la costruzione del porto di Ostia, vide progressivamente perdere il suo prestigio di scalo commerciale.

TRA SORGENTI TERMALI E GEOLOGIA

Ci sono moltissime cose da fare e vedere a Pozzuoli: dal Tempio di Serapide al Rione Terra passando per l’Anfiteatro Flavio e la Solfatara senza dimenticare, ovviamente, i tesori storici dei Campi Flegrei.

Certo, i fasti di epoca romana, quando Puteoli era lo scalo marittimo più importante dell’Impero sono lontani, però la città che ha dato i natali alla grande Sophia Loren rimane località interessante per le sorgenti termali di cui è ricca e per i fenomeni bradisismici e vulcanici, che la rendono meta di studiosi e di turisti.
E proprio la passione per la geologia che ci ha portato a fare una visita a Pozzuoli.

IL TEMPIO DI SERAPIDE

Il bradisismo in Italia è un fenomeno vulcanico caratteristico solo dell’area dei Campi Flegrei. La ricostruzione dell’andamento del bradisismo ai Campi Flegrei, a partire dal IV sec. d.C. fino ai tempi moderni, è realizzata attraverso osservazioni compiute sulle rovine di un monumento situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli: il Serapeo.

Erroneamente considerato come un tempio dedicato al dio egizio Serapide (da cui il nome) è stato in realtà un mercato in epoca romana dal I al II secolo d.C. La peculiarità di questa costruzione è la presenza, a varie altezze sulle tre colonne ancora erette, di fori di litodomi che sono indice del livello marino nel passato. Grazie alla datazione di tali fori, gli studiosi hanno ricostruito le oscillazioni del livello del mare dovute al sollevamento o abbassamento del suolo a Pozzuoli nel tempo.

In tempi moderni (dal 1905) le tecniche di livellazione geodetica e negli ultimi decenni anche le misure tramite GPS e i dati interferometrici, permettono di valutare in tempo reale le variazioni del suolo e quindi monitorare il fenomeno del bradisismo flegreo.

L’ASPETTO VULCANICO

L’attività vulcanica a Pozzuli è ben nota con la famosa solfatara che è composta da emissioni di vapore acqueo che deposita zolfo, solfuri e altre sostanze in sorgenti di anidride carbonica e di acqua minerale.
Dal 2008 è presente al centro del golfo, su un fondale di cento metri di profondità, un sistema per il monitoraggio vulcanico marino denominato “CUMAS” (Cabled Underwater Module for Acquisition of Seismological data), il quale risulta connesso in tempo reale alla sala monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano.

Avete capito che l’argomento ci ha preso parecchio e una passeggiata lungo questo tratto della costa partenopea la consigliamo veramente!

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