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MA LA BEFANA E BABBO NATALE SONO AMICI?

Io non credo. Se dovessi esprimere il mio pensiero personalissimo non potrei proprio affermare che lo siano. Anzi ritengo fortemente che la Befana nutra qualche fondato motivo per avercela con Babbo Natale, e non senza ragione.

Probabilmente il fatto che io sia romano di nascita, e soprattutto di cultura e tradizioni, potrebbe forse influenzare in qualche modo la mia opinione. Nella nostra città la Befana era ed è tuttora la nostra super eroina, sentimento radicato in tutta la gente. La sua attrattività non dipende dai doni che ci porta ma dalla sua semplicità, dalla sua modestia, dal suo modo con cui si identifica con ciascuno rappresentando un momento di genuina generosità che non si aspetta in cambio nulla. Per questo la Befana rimane nel cuore di un’ampia fascia di noi Romani, di ogni età, condizione e censo.

Se mai esistessero due fazioni contrapposte, i Babbisti ed i Befanisti (come i Romanisti e gli Juventini o i Coppisti e i Bartalisti o andando molto più indietro i Guelfi e i Ghibellini) allora noi romani ci schiereremmo – non ho alcun dubbio – nell’area dei Befanisti. Io lo sarei certamente! Avrei numerosi motivi personali per affermarlo, ed anche qualche argomento per ridimensionare la figura di Babbo Natale. Ho vissuto la mia fanciullezza con il mito della Befana; Babbo Natale proprio non me lo ricordo! Probabilmente negli anni ’50 dello scorso secolo (mi mette i brividi dire: lo scorso secolo. Mi fa realizzare che sono veramente anagraficamente superato) Lui non si era ancora affermato al seguito delle truppe alleate.

Mettersi dalla parte della Befana significa difendere la nostra identità, tenere in vita le nostre radici storiche contadine fatte di privazioni e di piccole ma intense felicità di gente una volta umile e laboriosa.

Comunque sia, a noi la Befana ci bastava ed ancora ci basterebbe.

Dunque, Lei se ne stava serena e solitaria a fare il suo gentile mestiere quando arrivò questo signor Babbo Natale – supportato dalla sua truppa organizzata – che con un colpo del suo poderoso “culone” (scusate il termine ma successe proprio questo) tentò di estrometterla; e ci riuscì, ma solo in parte! Certamente Babbo Natale non fu solo in questa azione malvagia; fu aiutato dalla propaganda politica, dalla esterofilia che da sempre inquina e condiziona i nostri comportamenti. Lei si ritirò in buon ordine, continuando ad esercitare la sua missione limitata ai nostri territori del centro e del sud dove ha comunque continuato ad essere amata.

Ho detto all’inizio che i due non possono essere amici e ho affermato che ne esistono buone ragioni. Non ne siete convinti? Allora guardiamo ai fatti, rifacciamoci a loro nella maniera più obbiettiva possibile.

In primo luogo, i due sono assolutamente diversi, nello stile, nel look, nel modo di proporsi, nel profilo del loro bacino di utenza. Diversi che di più non si potrebbe.

Guardate Babbo Natale, ha un’organizzazione che lo sostiene che gli consente di essere presente in ogni angolo del pianeta. Al contrario la nostra Befana opera in solitudine; non ha assistenti, magazzinieri, non usa mezzi di trasporto che non siano la sua scopa; è attiva soltanto in una parte del nostro paese.

Babbo Natale mi sembra un modello antesignano di Amazon; la Befana ci ricorda il vecchio negozio al dettaglio del nostro rione; anche lui ha subito la stessa sorte della nostra vecchietta: espulso dal sistema con una tremenda culata ricevuta dalle vendite online.

Babbo Natale è l’emblema della gente arrivata o che pretende di esserlo, di una fascia di società che possiede tutto e a quel tutto dà sempre meno valore (pensate alla difficoltà che abbiamo oggi a individuare un regalo per destinato a chi non manca di niente!); la Befana è il riferimento della piccola gente che si contenta di quello che ha e se lo fa bastare.

Babbo Natale è sostenuto dai media, dagli spoor. Il massimo di sostegno alla Befana gli arriva dalle bancarelle di Piazza Navona. E in questi ultimi anni di pandemia neanche quelle hanno potuto darle una mano!

Babbo Natale dispensa doni a tutti a prescindere dal merito, in obbedienza di una regola che risponde a stili di vita consumistici, spesso clientelari e raramente stimolati dal virtuoso desiderio di dare. La Befana al contrario genera un momento di riflessione per piccoli e meno piccoli quando riempie le loro calze non solo coscienza riguardo il carbone che ci siamo meritati e su come dovremo migliorarci nell’anno appena iniziato.

In qualche modo la Befana sveglia la nostra coscienza, probabilmente come essa stessa fu chiamata a riflettere 2000 anni fa quando – come insegna la tradizione – rifiutò di seguire i Re Magi nella vista a Bambin Gesù; errore dal quale la vecchietta cerca di emendarsi riempiendo ogni anno le nostre calze di cose belle e contemporaneamente ammonendoci con qualche pezzetto di carbone riguardo i nostri errori commessi.

Come potrebbero quindi convivere queste due creature che per altro si presentano in momenti emotivamente molto diversi? Babbo Natale arriva in un momento di generale felicità nel quale tutti noi mettiamo da parte ogni pensiero capace di turbarla; è abile nello sfruttare ed enfatizzare questa atmosfera. La Befana ci fa visita invece quando il magico momento se ne sta andando e tutti noi siamo chiamati a riprendere il nostro percorso abituale fatto per lo più di ostacoli e piccole o grandi frustrazioni.

Per tutto questo, come non preferire la nostra Befana? Ciascuno di noi è un po’ Befana e si porta un pezzo di lei nel suo cuore.

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