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PICCOLA STORIA DELLA BEFANA

Ecco giunto il giorno dell’epifania…che tutte le feste porta via. La protagonista di questo “ultimo giorno” del periodo natalizio è la mitica Befana. La cara brutta vecchietta con scucchia, naso adunco e bitorzoluto, vestita di stracci e rattoppi, con le scarpe notoriamente rotte, che, a cavallo di una scopa vola di casa in casa a riempire le calzette dei bambini con dolci e regalini.

Prima degli anni successivi all’ultimo dopoguerra, il caro vecchio Babbo Natale, in Italia era poco conosciuto e la vera festa dei bambini era proprio quella della Befana che portava doni e dolciumi. In seguito, complice l’America, la Coca-cola, il boom economico, il consumismo, la passione per le festività eccetera eccetera, Babbo Natale è diventato il protagonista principale di tutte le festività natalizie. Ora, se Babbo Natale è il risultato dell’interpretazione “cocacoliana” e consumistica del Santa Klaus dei paesi nordici, le origini della Befana non sono altrettanto nitide e semplici.

La Befana, il cui nome deriva direttamente dalla parola epifania cioè apparizione, rivelazione è una figura che si ritrova in moltissime tradizioni, culture e usanze popolari fuse e mescolate tra loro e nessun brand è ancora riuscito ad accaparrarsela in esclusiva nonostante i tentativi delle varie multinazionali che producono dolci.

Il carattere estremamente rustico e popolare di questa figura e della sua festa, resta intatto, tanto da permettere la coesistenza di svariate leggende a riguardo.

Anticamente, nelle epoche e nelle culture precristiane, inclusa quella degli antichi romani, la figura della Befana si ricollega alla credenza che nei primi giorni dell’anno nuovo, nella notte, alcune figure femminili volavano sui campi appena seminati per propiziare il raccolto e la fertilità dei campi.

Altre leggende collegano la Befana all’antica festa romana, in onore di Giano e Strenia (da cui originerebbe anche il termine strenna), che si svolgeva in inverno e durante la quale si usava scambiarsi regali.

Secondo altre credenze la Befana risalirebbe ad alcune figure della mitologia germanica, come Holda e Berchta, e sarebbe una personificazione femminile della natura invernale.

Un altro significato importante collegato alla figura della Befana è che questa sia il simbolo dell’anno vecchio, che porta regali propiziatori per il nuovo anno, prima di essere bruciata. Ed è proprio questo che accadeva in alcuni riti: nei primi giorni del nuovo anno si bruciavano fantocci vestiti di stracci.

Inoltre, poichè la notte tra il 5 e il 6 gennaio coincide con la visita dei Re Magi e con la consegna dei doni – oro incenso e mirra – a Gesù Bambino, esiste anche una leggenda che racconta di una tappa nel viaggio di questi Magi presso la casa di una vecchina. Secondo la leggenda i Magi invitarono la vecchina a seguirli per andare a trovare Gesù Bambino, ma lei non volle andare. Subito dopo che i Magi furono partiti la vecchina si pentì di non essere andata e cerco di seguirli ma non sapeva dove dirigersi, perciò decise di consegnare doni a tutti i bambini che incontrava nella sua peregrinazione.

Quindi ricapitolando:

  • la figura femminile di riferimento nelle feste natalizie è stata, ormai da una settantina di anni, decisamente surclassata da quella maschile, forse per via dell’agenzia di stampa o degli sponsor sbagliati;
  • I gossip la dipingono spesso come la moglie – sfigata e brutta oltreché meno importante – del rubicondo Babbo Natale;
  • anche nelle leggende le donne sono sempre più misteriose e confusionarie…ma anche “multiformi” e multiculturali;
  • Babbo Natale si avvale di elfi folletti renne slitte eccetera, mentre la povera befana pensa a tutto da sola inclusa la consegna a mezzo scopa;
  • Babbo Natale ha un intero villaggio in lapponia…la befana non si sa bene dove viva – e forse è l’unica che abbia ancora intatta una parvenza di privacy;
  • qualsiasi cosa abbiate trovato nella vostra calza…da domani si torna alla realtà: niente più regali e alberi di natale e luci e feste almeno fino a carnevale.
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