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TEA: LA NUOVA FRONTIERA DELL’AGRICOLTURA

Una ventata di novità per l’agricoltura grazie alle Tea, acronimo di “Tecniche di evoluzione assistita”, in inglese Nbt (New breeding techniques) o Ngt (New genomic techniques), che vengono già chiamati i nuovi ogm.

COSA SONO E COME FUNZIONANO

Queste nuove biotecnologie hanno iniziato il loro percorso evolutivo negli anni 2000. Le tecniche principali sono la cisgenesi e l’editing del genoma che include il sistema Crispr/Cas9, sviluppato dalle scienziate Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna che nel 2020 hanno ricevuto il premio Nobel per la chimica proprio per questa scoperta.

Secondo i ricercatori, le Tea non sono equiparabili agli ogm (nati invece negli anni ‘70) perché questi ultimi prevedono l’inserimento di sequenze di geni di altre specie all’interno del genoma di un organismo. Quindi, in estrema sintesi, in una specie si introduce del dna estraneo. Le Tea, invece, intervengono sul genoma di un organismo introducendo geni provenienti da organismi della stessa specie. In questo caso, il risultato finale dunque non è una transgenesi (come per gli ogm), ma una mutagenesi, ossia una mutazione.

I REGOLAMENTI EUROPEI

Uno dei nodi principali delle Tea riguarda proprio la loro equiparazione agli ogm e, quindi, la specifica regolamentazione di mercato a cui devono riferirsi. Attualmente una sentenza della Corte costituzionale europea ha stabilito che le Tea devono rispondere alle stesse norme di legge dell’Unione europea relative agli ogm.

In quanto tale, dovrebbero rispettare il principio di precauzione. Questo principio stabilisce che prima di poter essere immesso sul mercato dell’Ue ogni prodotto od organismo geneticamente modificato è sottoposto a una procedura di autorizzazione nel corso della quale è accuratamente valutata la sua sicurezza per l’uomo, gli animali e l’ambiente.

Tuttavia, nel 2021, la Commissione europea ha avviato un processo di consultazione per arrivare a un nuovo quadro normativo sulle Tea. In Italia, almeno per ora, è vietato coltivare ogm a fini commerciali, ma è consentita la commercializzazione dei loro prodotti nel rispetto delle regole di etichettatura. Nel decreto siccità approvato a maggio esiste un emendamento che avvia le sperimentazioni delle Tea sia in laboratorio che nei campi proprio come già fanno negli Stati Uniti, in Canada, Sudamerica, Giappone, Regno Unito, Belgio, Svezia e Spagna.

I VANTAGGI

Le Tea potrebbero rinnovare completamente il comprato agricolo. Infatti, esattamente come la transgenesi anche la mutagenesi riesce a rendere le piante più resistenti alle malattie, ai parassiti e ai cambiamenti climatici. Queste nuove specie richiederebbero, quindi, meno utilizzo di fertilizzanti e pesticidi in linea con i nuovi obiettivi del Green deal europeo. Non tutti, però, concordano con questa opinione perché credono che la deregolamentazione di queste tecniche causerebbe gli stessi rischi e le stesse problematiche degli organismi transgenici e propongono, invece, altre soluzioni completamente alternative in grado di rispondere alle sfide contemporanee dell’agricoltura in totale sicurezza alimentare.

L’OPINIONE DELLA COPAGRI

Il coordinamento di Cibo per la mente (nato dall’unione di 15 associazioni della filiera agroalimentare italiana per l’innovazione in agricoltura) si dichiara favorevole alla nuova proposta di regolamentazione della Commissione Europea sulle piante ottenute con le Tea.

Clara Fossato, portavoce del coordinamento che riunisce Aisa, Federchimica Agrofarma, API, Assalzoo, Assica, Assitol, Federchimica Assobiotec, Federchimica Assofertilizzanti, Assosementi, Compag, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, UNAItalia e Uniceb.

“Ci troviamo davanti a un punto di svolta per il nostro settore. La nuova regolamentazione abbraccia finalmente l’approccio scientifico ed evidenzia il ruolo fondamentale che questi strumenti potranno avere per il futuro dell’agricoltura. La proposta afferma che grazie alle NGTs è possibile sviluppare in modo più rapido e preciso mutazioni che avvengono spontaneamente in natura e ottenere varietà più resistenti alle patologie e alla siccità, più produttive e più sostenibili.

La decisione dell’Europa si affianca all’apertura alla sperimentazione in campo delle TEA promossa dal Governo italiano con il DL Siccità, grazie al concreto lavoro della Commissione Agricoltura del Senato presieduta da Luca De Carlo e che conferma l’impegno dell’Italia a favorire la sostenibilità sociale ed economica del settore agricolo.

Auspichiamo che questa regolamentazione possa essere approvata, con l’obiettivo di garantire agli agricoltori europei la possibilità di fronteggiare con maggiore fiducia le sfide sempre più pressanti della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, del contrasto alla crisi climatica e nella direzione di un’agricoltura sempre più sostenibile”.

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