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RE-FOOD E IL RIPENSAMENTO CREATIVO

Venerdì 13 maggio, la sala cinese del Dipartimento di Agraria nella Reggia di Portici ha ospitato la premiazione di Re-FOOD: competizione per designer capaci di reinventare gli scarti agroalimentari. Il concorso prevede la premiazione di due specifiche categorie ossia: designer junior e senior.

L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Agraria e dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con l’ADI – Associazione per il Disegno Industriale.

L’EVENTO RE-FOOD

L’evento intende stimolare un ripensamento creativo nel settore del design e dei materiali di scarto provenienti da filiere agroalimentari attraverso la progettazione e la produzione di oggetti e sistemi di oggetti d’uso comune. Così, per l’occasione, i materiali impiegati sono stati in gran parte ottenuti da scarti organici come bucce di pomodori, agrumi, ananas, foglie di mais mescolati con biopolimeri e resine ma anche scarti legnosi, gusci di bivalvi, barattoli di alluminio, juta, pasta e biscotti.

Tanti e diversi gli oggetti progettati tra cui lampade, giochi per bambini, tovagliette da mensa, contenitori per fast-food ma anche poltrone, casette per uccelli e piastrelle. Tra i premiati abbiamo oggetti realizzati con gusci della frutta secca, bioplastica ricavata da scarti di caffè o polistirolo espanso caricato con tappi in plastica.

Molti progetti documentano anche uno studio sulla vita degli oggetti post-utilizzo, in molti casi addirittura progettata per l’integrazione con l’ambiente, in piena coerenza con i principi della circolarità.

GLI IDEATORI DI RE-FOOD

Danilo Ercolini, direttore del Dipartimento di Agraria e ideatore del concorso insieme a Michelangelo Russo, direttore del Dipartimento di Architettura, ha dichiarato:

“Per un futuro senza scarti e per un’economia circolare davvero efficiente non bisogna avere limiti all’ingegno e alla creatività. In questa esperienza abbiamo voluto dare spazio alla creatività inventandoci un concorso di idee con denominatore il design, in cui i partecipanti hanno realizzato progetti a partire da materiale di scarto da lavorazioni agroalimentari.

Ben vengano, quindi, contaminazioni culturali come quella tra il design e le tecnologie agroalimentari per creare dei prodotti che possono essere utili per implementare processi di economia circolare. Sarà importante, in futuro, avere produzioni alimentari in cui gli scarti rappresentano un valore perché, magari, possono essere utilizzati come fonte di bioenergie, oppure, come nel nostro caso, come materia prima per produrre un oggetto di design.

È un interessante segnale che i giovani abbiano risposto così tanti al concorso, evidenzia l’attenzione di giovani designer e progettisti alle tematiche della sostenibilità”.

Il direttore del Dipartimento di Architettura Michelangelo Russo ha aggiunto:

“Il progetto coniuga creatività e sperimentazione nel campo dell’economia circolare focalizzata sul riciclo dei prodotti del flusso organico degli scarti.

Un’innovazione che mette al centro lo spazio quotidiano, le pratiche e gli stili di vita e che, attraverso la logica del design e lo studio delle filiere, può rappresentare un invito a un principio di crescita sostenibile e non dissipativa”.

LA PREMIAZIONE DI RE-FOOD

Il concorso ha riscosso molto successo nell’ambiente e vi hanno partecipato molti designer da tutta Italia, la categoria junior è stata la più produttiva.
Il primo premio è stato assegnato alla categoria junior con il progetto ‘Maciste’ di Lorenzo Esposito. È un progetto di design, un ‘portasegreti’, contenitore che si può realizzare con gusci di frutta secca o gusci di uova o conchiglie di molluschi.

Il secondo premio ex aequo categoria junior è andato a Beatrice Borellini e Laura Verri per le piastrelle ricavate dai gusci dì cozze, bivalvi vari. Il secondo premio ex aequo categoria junior è di Giulia Cosentino per la casetta per uccelli in bioplastica realizzata con componenti organiche quali amido, aceto di alcool, semi e resina di pino che non esaurisce la sua vita dopo l’uso trasformandosi in piante locali.

Il secondo premio ex aequo categoria senior a Edoardo Perri e Dario Riva per tazzine e piattini per il caffè realizzati con scarti di caffè. Il secondo premio ex aequo categoria senior a Gaetano Avitabile per la Pod lampada realizzata con materiale plastico proveniente dalla filiera alimentare, tappi in plastica di bottiglie di coca cola e polistirene espanso delle confezioni per il trasporto di mozzarelle di bufala.

Inoltre, abbiamo avuto una menzione speciale categoria junior a Francesca Nori e Fabrizio Moiani per pannelli di copertura superficie realizzati con bucce di ananas.
Una menzione speciale categoria junior a Nicola Boselli per seduta e tavolino rivestiti con materiali ricavati dagli scarti del mango e dagli scarti del succo di arancia. Una menzione speciale categoria junior a Luisa Carnevale Baraglia, Yuki Hadal e Siyuan Wang per tovagliette realizzate con scarti di arance, castagne, zucchine, carciofi, limoni.

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